La partita per i sottosegretari, a Roma, è in pieno corso di svolgimento. Fra i numerosi candidati delle ultime ore ce n’è uno proposto da pezzi del Pd siciliano, fra cui il vecchio ras Mirello Crisafulli. Si tratta del sindaco di Lampedusa e Linosa, Totò Martello: “Chiediamo la convocazione urgente della Direzione regionale del Pd per proporre al segretario nazionale Nicola Zingaretti di indicare il sindaco Martello nella lista dei sottosegretari del governo Draghi, quale delegato ai temi dell’Immigrazione e delle Isole Minori”, scrivono i proponenti. Tra questi Attilio Licciardi, ex sindaco di Ustica e candidato alle ultime Europee.
Ma da parte del presidente direzione regionale del Pd, Antonio Ferrante, è arrivata la doccia fredda: “Non posso non sottolineare che, riguardo alla richiesta, non rispetta i requisiti formali previsti ma, soprattutto, le firme non sono apposte in originale, fatto che non mi ha permesso di verificarne l’autografia”, ha dichiarato Ferrante. Inoltre, “faccio presente che già all’inizio della crisi di governo il segretario regionale ha opportunamente convocato la segreteria allargata a tutti i segretari provinciali e ai deputati nazionali eletti in Sicilia, oltre ai parlamentari regionali, da cui è emerso un documento comune con cui si chiede che la Sicilia venga rappresentata nel governo nazionale. Il documento è stato inoltrato al segretario nazionale del PD, Nicola Zingaretti, su cui riponiamo la massima fiducia”.
I dem, perso Provenzano per strada (non accetterà incarichi di secondo livello), rischiano di rimanere senza rappresentanti nella squadra di sottogoverno, dato che le quotazioni di Carmelo Miceli sono in ribasso. Tra i renziani, si giocano le loro chance Davide Faraone – già sottosegretario all’Istruzione – e Valeria Sudano, compagna di Mr. Preferenze all’Ars, Luca Sammartino. Nei Cinque Stelle resiste Cancelleri, che potrebbe essere confermato nel ruolo di vice-ministro alle Infrastrutture. Di Maio è in pressing sul presidente del Consiglio. In alternativa, l’ex presidente dell’Ars potrebbe accettare un incarico da sottosegretario al Sud. Potrebbe farsi largo anche Giorgio Trizzino, ben visto da Grillo e con ottime referenze al Quirinale. Difficilmente manterranno il loro posto, invece, i sottosegretari Steni Di Piazza (Lavoro) e Alessio Villarosa (Economia).
Tanti rumors nel centrodestra, dove sembra tramontare l’ipotesi Lagalla per l’Istruzione. Ma all’Economia potrebbe finire nientemeno che Gaetano Armao, che vanta una posizione di favore dentro Forza Italia: da un lato per l’ottimo feeling con Tajani, coordinatore nazionale degli azzurri; dall’altro per la presenza alla Camera di Giusi Bartolozzi, la compagna. Il trasferimento di un “palermitano” nel sottogoverno di Mario Draghi avrebbe un effetto domino sugli equilibri di giunta: “Il cambio di 2 o 3 assessori è fisiologico – ha confermato Musumeci – ma non è detto che avvenga oggi”. Anche l’addio di Pierobon al momento è stato messo in ghiaccio.