Ultimi giorni in zona bianca, poi, da lunedì prossimo, la svolta: la Sicilia torna in giallo. Sono stati superati, infatti, i tre parametri per il cambio di colore. Anche i ricoveri in Terapia intensiva hanno sfondato i 10%, mentre quelli nei reparti di area medica, ormai da giorni, hanno varcato il 15. Anche in termini d’incidenza settimanale siamo ben oltre i 50 positivi per 100 mila abitanti (l’ultimo report parla di 148 addirittura). Venerdì il declassamento, nel pieno della stagione turistica, sarà decretato dalla Cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità. Dal 23 agosto nuove restrizioni: non saranno più possibili le tavolate nei ristoranti all’aperto, dove si tornerà a mangiare al massimo in quattro (più eventuali conviventi), come al chiuso d’altronde; mentre sarà reintrodotto anche fuori l’obbligo della mascherina. Piccoli cambiamenti che, però, sembrano aver comportato un 20% di disdette nel settore dell’accoglienza.
L’ultima blanda possibilità di restare in zona bianca è l’attivazione, nelle prossime 24 ore, di 194 posti letto aggiuntivi, come prospettato dalla Regione all’Agenas. Intanto sono stati dimessi i pazienti che non necessitano di cure, e che nelle 48 ore precedenti non accusavano sintomi. A tal proposito, l’assessorato alla Salute precisa che “la Regione agisce con estremo scrupolo nell’esclusivo obiettivo di fronteggiare la crescita dei contagi da Covid-19 e consentire a chi lo necessita di essere curato in maniera appropriata. Non c’è nessuna circolare “svuota ospedali”, come sostenuto da qualcuno, poiché le dimissioni dei pazienti dai reparti per essere curati a domicilio vengono effettuate secondo criteri definiti dall’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi regionali e riportati nel parere del Comitato Tecnico Scientifico regionale. Piuttosto la Regione sta adottando un criterio di precauzione nel riportare le disponibilità di posti letto ai parametri di marzo, non per sfuggire alle restrizioni imposte dai “colori” ma per fronteggiare le richieste di ricoveri, visti i comportamenti sociali poco attenti al rispetto delle regole di prevenzione e l’alto numero di turisti che affollano l’Isola”.
Anche Musumeci, intervenuto dalle colonne del Corriere della Sera, sa che il ritorno in zona gialla è questione di ore. L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, se l’è presa con i non vaccinati: “Se in tanti, troppi, non hanno aderito alla campagna di vaccinazione – ha detto Razza – i risultati sono riversati nella occupazione dei posti letto da parte dei soggetti non vaccinati. A loro occorre fare appello, perché non bisogna mai temere una restrizione, né allontanarla. Le decisioni sono lo specchio della condizione obiettiva che si vive in un territorio e fare finta di nulla sarebbe inutile. Bisogna invece convincere chi non è ancora convinto, perché vaccinarsi e rispettare le regole di comportamento è la scelta più saggia che si possa compiere”. A proposito di vaccini: negli ultimi giorni sono crollati. A Ferragosto si è registrato il minimo storico, con appena 2.500 inoculazioni. Ma per via del caldo e delle vacanze gli hub sono tuttora semideserti: si è passati dalle 40 mila dosi giornaliere somministrate a luglio, alle circa ventimila di ieri.
Rimane in stand by l’articolo 5 dell’ultima ordinanza di Musumeci, relativamente alla obbligatorietà del Green Pass per accedere agli uffici pubblici. La Regione, entro pochi giorni, presenterà le proprie controdeduzioni al Garante della Privacy, che poi dovrà pronunciarsi. Ma l’ordinanza ha già una scadenza: 31 agosto. Quindi, nella migliore delle ipotesi, dovrà essere riformulata. Contro questa overdose di regole si è espresso anche Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars, in un’intervista a Repubblica: “Tra lo Stato centrale, il presidente del Consiglio, il ministro della Salute, la Regione, i Comuni ci sono troppe ordinanze. La gente mi ferma per strada e mi chiede: “Qui posso entrare?”. “Qui serve la mascherina?”. Ormai è un impazzimento: quante persone fanno un assembramento? Bisogna resettare tutto e darci regole precise”. Troppo tardi, forse.
I dati di mercoledì
Sono 997 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 15.038 tamponi processati. L’incidenza sale al 6,6%. L’isola resta al primo posto per nuovi contagi giornalieri. Al secondo posto c’è il Lazio con 703 casi. Gli attuali positivi sono 19.717 con un decremento di altri 232 casi. I guariti sono 1.204. Gli ultimi decessi registrati sono 25, ma solo uno risale a ieri, gli altri 24 sono ‘recuperi’ dei giorni precedenti. Il totale delle vittime è di 6.172 persone. Sul fronte ospedaliero sono adesso 701 i ricoverati, 17 in più rispetto al giorno precedente, mentre in terapia intensiva si trovano 80 pazienti (+3). Sul fronte del contagio nelle singole province la situazione è la seguente: Palermo 148, Catania 161, Messina 18, Siracusa 114, Ragusa 174, Trapani 85, Caltanissetta 139, Agrigento 85, Enna 73.