Lo scandalo di SeeSicily qualche sera fa è approdato su una tv nazionale, e questa è già una notizia di discreto interesse. A parlarne è stata Fuori dal coro, la trasmissione di Mario Giordano, che da dedicato un servizio al buco di 11 milioni che si è creato nel bilancio della Regione a seguito della decisione dell’Europa di non rimborsare le spese del programma inventato dall’ex assessore Manlio Messina, spese ritenute “non ammissibili”. La Regione ha acquistato e distribuito dei voucher alle strutture alberghiere – centinaia di migliaia di euro per le più rinomate – senza che queste li “trasferissero” ai propri clienti per incrementare i flussi.
Chi ha dormito nelle strutture ricettive all’indomani della pandemia, l’ha fatto a proprie spese e senza beneficiare delle iniziative un po’ superficiali assunte da Palazzo d’Orleans. Che fine hanno fatto quei generosi e golosi contributi? Facile prevedere che siano rimasti nelle tasche degli albergatori, alcuni dei quali – ingenuamente – si sono detti pronti a restituirli “se ci verrà chiesto”. In effetti la Regione ci aveva provato, ma una serie di pareri legali ha stoppato tutto. Mentre Schifani ha stoppato il dirigente che aveva pensato di procedere alla revoca dei contratti per inadempienza.
La cosa peggiore è che l’attuale assessore al Turismo, Elvira Amata, ritenga che tutto è stato fatto a regola d’arte. Bastava guardarla l’Amata nella sua versione negazionista: prima si è concessa all’inviato per dirsi “straconvinta che assessorato al Turismo”, guidato dal suo ‘maestro’, “abbia lavorato bene. La politica deve essere attenta a quello che succede e noi lo siamo stati”. Poi ha rincarato la dose, cancellando con un colpo di spugna lo scandalo, lo stop dell’Europa, l’inchiesta della Corte dei Conti e persino le perquisizioni della Guardia di Finanza in via Notarbartolo. E ha detto che sì, “tornando indietro rifarei esattamente quello che abbiamo fatto, perché abbiamo aiutato l’economia di questa regione”. Avrebbero aiutato l’economia della Regione producendo una voragine di 11 milioni? Costringendo l’Assemblea regionale a metterci una pezza?
Giordano avrà preso nota e potrà tornare all’attacco quando qualcuno – la solita Europa o magari la magistratura contabile? – troverà il coraggio e l’ardore di esprimersi sul plafond per la comunicazione, passato dai 4.8 milioni previsti nella prima delibera di ripartizione dei fondi, ai quasi 24 finali. Per promuovere spot nelle televisioni, acquistare vetrine nelle grandi fiere, esibire cartelloni nelle stazioni. Quando si rafforzerà il concetto che è stato tutto un enorme spreco e la corrente turistica di Fratelli d’Italia dovrà nascondersi per il rossore. Fino ad allora prevarrà la faccia tosta: eh già, un successo.
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Da Edgar Allan Poe all’assessore Amata
(di Giuseppe Sottile)
Edgar Allan Poe ha preso “l’invisibilità dell’evidenza” è l’ha elevata a genere letterario: la lettera rubata era lì, sotto gli occhi di tutti, ma nessuno riusciva a vederla. Elvira Amata, assessore regionale al Turismo, ha preso “l’invisibilità dell’evidenza” e ne ha fatto invece uno strumento di servilismo politico. Intervistata sullo scandalo SeeSicily da un giornalista di “Fuori dal coro”, la trasmissione di Mario Giordano, l’assessore Amata, con sprezzo del ridicolo, ha negato il buco di dieci milioni provocato dal Balilla, suo predecessore. “Rifarei tutto”, ha strillato. E così dicendo, si è lanciata in una difesa dello spreco e di tutti gli azzardi che il Balilla, capo della corrente turistica di Fratelli d’Italia, ha costruito su quell’infame programma. La decenza, annotava Eugenio Montale, “è una qualità della vita”. Chi non ce l’ha non se la può dare.