“Ah, se gli schiavi si contassero”, gridava Spartaco con la disperazione di chi, vestito di stracci, lanciava una sfida al ricco, immenso e granitico impero romano. Noi invece, che di sfide ne lanciamo quasi una al giorno, ci limitiamo a sussurrare un timido appello: “Ah, se la corda pazza che da sempre aleggia misericordiosa su quest’Isola riuscisse a legare insieme, per le elezioni europee, Stancanelli, Sammartino, Lombardo, De Luca e Cuffaro: tutti rivali tra loro, tutti nemici implacabili e tutti in cerca di alleanze”. Sarebbe l’unico modo per contrastare la scalata del gerarca catanese che si è fatto Balilla e ora marcia sulla Sicilia con l’arroganza di un Caudillo. I soldi, le complicità e le coperture romane non gli mancano. E non gli manca nemmeno la spregiudicatezza. Fermarlo sarebbe un successo della politica. Quella coraggiosa. E, soprattutto, onesta.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Se la buona politica si ricordasse di Spartaco
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