Palermo e Catania sono ai vertici delle destinazioni turistiche più richieste per la stagione estiva. Nella top ten c’è anche Lampedusa. Ma la partita del turismo, nell’Isola, si gioca al riparo dai grandi numeri e dal tamburo battente delle prenotazioni (anche nell’estate 2020 andò discretamente, sebbene per pochissimi mesi, e con una pandemia in corso). La capacità di pianificare il futuro, compito a cui assolve la politica, è al centro delle discussioni di questi giorni. In cui appaiono inconciliabili le posizioni del governo regionale e delle opposizioni, specie del Partito Democratico, che sabato a Taormina ha lanciato una contromanifestazione per denunciare “la gioiosa macchina della propaganda” di Musumeci e dell’assessore al ramo, Manlio Messina. Il quale, dal canto suo, non dispera: “Le agenzie di viaggio e le strutture ricettive” coinvolte nel progetto See Sicily, “sono sommerse di prenotazioni”, ha detto a Live Sicilia. Così è difficile capire dove stia la verità.
Nel baillame politico, condito da spot sulle tivù nazionali, dichiarazioni a mezzo stampa, testimonial d’eccezione (fra cui l’etoile Eleonora Abbagnato e gli ultimi ‘divi’ della musica leggerissima, Colapesce e Dimartino), la Regione non ha perso la propria originalità. Così ha rilanciato con l’appuntamento più ambito: dal 2 al 4 luglio, nella tenuta di Ambelia, si terrà la Fiera mediterranea del cavallo. Ossia il volano della ripresa. Quello che Musumeci ebbe a definire, senza alcun rossore, “uno dei più importanti appuntamenti del mondo equestre nel Mezzogiorno d’Italia”, utile a creare “ricaduta turistica sul territorio”. Ambelia, una stazione equina che sorge in territorio di Scordia, a due passi da casa del governatore (Militello Val di Catania), è motivo di vanto per l’esecutivo, che nella tenuta continua a investire un sacco di soldi.
Gli ultimi “interventi di valorizzazione e completamento dell’area destinata ad attività sportive nel territorio della provincia di Catania” (è questo il titolo della delibera approvata dalla giunta) sono costati 1 milione e 100 mila euro: soldi che saranno investiti per la costruzione di stalli permanenti per i cavalli. Gli interventi ad hoc negli ultimi tre anni si sprecano: coi primi 4,8 milioni, nel 2018, Musumeci decise di intraprendere la riqualificazione di Ambelia, dove vennero organizzate contestualmente le due manifestazioni che l’hanno fatta balzare agli onori della cronaca (la Fiera mediterranea del cavallo e la Coppa d’Assi); l’anno seguente, vennero investiti 5,5 milioni per la realizzazione di un mega parcheggio da 1.150 posti auto e un edificio da 750 mq per ospitare attività d’aggregazione e punto ristoro; quest’anno, con 450 mila euro, è stata messa a punto la stradella di accesso alla tenuta. Insomma, un’attenta e costante opera di rivalutazione, per cui i soldi si sono sempre trovati. E che ha moltiplicato pure gli sfottò. Ma poco importa.
Al netto di questa nota di colore (e di prospettiva), il 2020 è stato l’anno nero del turismo. Tranne per quello di prossimità, che l’estate scorsa ha permesso alle piccole isole di sopravvivere: le Egadi e le Eolie sono state fra le mete più battute. Dalla Finanziaria di cartone del governo, approvata il 2 maggio dell’anno scorso a Sala d’Ercole, ci si aspettava un piglio diverso. Invece, i 75 milioni predisposti dall’assessore Messina, che hanno subito un lungo iter di riprogrammazione e messa a punto, stanno dando i primi effetti solo ora. See Sicily è il piano di promozione turistica grazie al quale la Regione ha acquistato servizi e pernottamenti dalle strutture aderenti, per poi regalarli ai visitatori. L’obiettivo è garantire un effetto moltiplicatore su tutto il territorio siciliano. “A oggi – ha detto Messina nel corso della presentazione del 26 maggio scorso, al fianco di testimonial d’eccezione – la Regione ha acquistato quasi 200 mila posti letto, più di 70 mila servizi di escursione e 10 mila servizi di guida e immersioni. Grazie alla riapertura delle procedure contiamo di arrivare a 400 mila posti letto disponibili”.
I turisti che decideranno di organizzare la propria vacanza in Sicilia potranno usufruire dei voucher gratuiti. Basterà cliccare sulla pagina www.visitsicily.info/seesicily e contattare uno dei 350 operatori convenzionati, fra agenzie di viaggio e tour operator elencati sul sito, per poter ricevere una notte gratis in più ogni due pernottamenti acquistati; inoltre, nel pacchetto See Sicily sono incluse a titolo gratuito servizi aggiuntivi come escursioni, immersioni, servizi di guida o di accompagnamento, ingressi gratuiti nei “luoghi della cultura” e, da ottobre, sconti sui voli.
Anche se quello dei voli resta un capitolo sanguinoso, dal momento che le tariffe imposte dalle compagnie aeree per la Sicilia, soprattutto in periodo di alta stagione, sono davvero fuori mercato. Si arriva agevolmente a 4-500 euro a persona per un Roma-Palermo: “Per promuovere la Sicilia – ha detto Musumeci – è necessario intervenire sui costi delle tariffe da e per l’isola. Questo vale sia per i turisti sia per i siciliani, per i quali avevamo avanzato al ministero dei Trasporti la richiesta di istituire le tariffe sociali. Aspettiamo ancora una risposta”. In realtà le tariffe sociali, con una scontistica media del 30% per studenti, disabili o chi necessità di cure, sono state istituite nei mesi scorsi. Ma riguardano una platea troppo ridotta e si esauriscono in fretta. Mentre l’idea di estendere la continuità territoriale agli aeroporti di Palermo e Catania, come già avviene per Comiso e Trapani, troverà un ostacolo insormontabile in Europa. Verrebbero catalogati come aiuti di stato, e fra l’altro i due scali non sono ‘marginali’ come il Pio La Torre o il Vincenzo Florio: fanno milioni di passeggeri ogni anno.
Detto queste, che c’entra solo in parte con la ripresa turistica e riguarda soprattutto le tasche dei siciliani, servirà del tempo per valutare la ricaduta di See Sicily sull’economia di una Regione, in cui il Turismo ha una fortissima ricaduta sul Pil (vale circa il 15%, compreso l’indotto). Il piano della Regione prevede, fra l’altro, una campagna di comunicazione che sta andando in onda sulle più importanti televisioni italiane, coprendo inoltre le maggiori testate nazionali e internazionali, i social e il web. Ma dal Pd non ci sentono e da Taormina, la perla dello Ionio, rilanciano: “Guide turistiche, tour operator, manager dello spettacolo dal vivo e gestori di sale cinema ci stanno raccontando cosa è necessario per sostenere un comparto fondamentale per l’economia della Sicilia, ma profondamente trascurato, anzi completamente dimenticato dal governo regionale”, ha detto il segretario Anthony Barbagallo. Lasciando poi la parola ad alcuni ospiti, fra cui Dario Ferrante, tour operator: “All’estero qualcosa che viene regalato non viene interpretato positivamente. Dallo scorso anno, però, gli unici interventi che ha fatto il governo regionale sono stati la promozione dei voucher e delle notti gratuite attraverso spot e pubblicità sui giornali. Per il resto, silenzio. La piattaforma See Sicily è assolutamente fallimentare ed inefficace. Perché non promuove la destinazione ma l’iniziativa che è, ripeto, ‘venite in Sicilia vi aspettano i voucher gratuiti’. Per noi è un aspetto mortificante”.
C’è un problema più grande che riguarda gli addetti ai lavori, e non l’offerta turistica in sé: “Gli ammortizzatori sociali – ha detto Sebastiano Cappuccio, segretario regionale della Cisl – devono essere spostati in avanti e vanno messi in campo anche per coloro che sono impegnati durante la destagionalizzazione. E’ evidente che in concreto o si mette in campo una strategia di sistema nella nostra Regione o non si va da nessuna parte. Noi pensiamo che bisogna istituire un Osservatorio regionale del turismo per monitorare i flussi turistici, razionalizzare l’attività di promozione del turismo siciliano nel mondo e mettere assieme il turismo e l’agroalimentare con una proposta complessiva”. Anche il mondo degli spettacoli dal vivo, che si intreccia per forza a quello del turismo, è tuttora in ginocchio. La conferma arriva da Carmelo Costa, manager e organizzatore di grandi eventi: “Da due stagioni il mondo dello spettacolo è fermo: organizzare per poche centinaia di spettatori è un esercizio che serve solo a peggiorare la situazione economica di molte aziende. Confidavamo nei ristori che la Regione ha stanziato per la nostra categoria. Ma le somme – ha proseguito -, regolarmente assegnate tramite pubblico avviso, non sono mai state pagate a causa di due ricorsi al TAR, giustificati da un banale errore negli avvisi. Quasi certamente non saranno mai pagate. Il cancro burocrazia prevede regole che definire bizantine è un eufemismo”.
Sempre in chiave di ripartenza, sabato l’assessore Messina ha lanciato l’ultima dissertazione sulla tanto attesa (e decantata) “riforma complessiva del settore turistico, sia per quanto concerne gli operatori che per quanto riguarda le strutture ricettive. In generale modificherà tutti gli aspetti fondamentali per adeguare gli aspetti burocratici e amministrativi alle nuove realtà del turismo internazionale. Per quanto riguarda gli operatori – ha aggiunto l’esponente di Fratelli d’Italia – è già in itinere per i pareri di competenza un disegno di legge che disciplina le attività di organizzazione e intermediazione di viaggi e soggiorni turistici. In questo modo si vuole fornire uno strumento per il sostegno del settore e del suo indotto, per affrontare le nuove sfide del turismo, soprattutto in un momento come quello attuale, in cui l’emergenza epidemiologica e la grave crisi che ne è conseguita, impongono la predisposizione di strumenti, anche legislativi, di migliore disciplina delle attività e, fra queste, quelle relative al settore delle agenzie di viaggio”. La macchina che porta al futuro, definita dal Pd “la gioiosa macchina della propaganda” – è in moto. Per il momento non resta che crogiolarsi al sole di Ambelia.