Proprio ieri mattina, in un supermercato di un paese di ventimila abitanti della Lombardia, operosa e ricca, sulla soglia di una crisi delle sue due più importanti industrie, ho incontrato dei conoscenti che discutevano animatamente delle disfunzioni della sanità. Di quelle liste di attesa obese che impediscono i cittadini di curarsi. Che ha ricordato il Presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno. Il tema, se hai soldi ti salvi oppure muori, si lega appieno con le altre parole capofila dei ragionamenti fatti dal Capo dello Stato, dal rispetto alla speranza. Abbiate fede, oggi la politica tutta applaudirà al suo messaggio alla nazione. Ne scrissi anche lo scorso anno rilevando come, allora, il plauso scrosciante dei partiti nascondeva il loro limite. Che non l’avevano capito. Si sa in venti minuti di conversazione non si può che applicare l’arte giapponese del kintsugi, del rimettere insieme i pezzi. Continua su Huffington Post
Maurizio Guandalini su Huffington Post
in Buttanissimi Extra
Se hai soldi ti salvi, sennò muori Mattarella parla della sanità
sergio mattarella
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