Non sempre basta un gioco di parole per cambiare faccia alla realtà. Pure i bambinetti dell’asilo sanno che l’inchiesta della procura sugli scandali dell’Edilizia privata al Comune di Palermo è stato un brutto colpo per la credibilità del sindaco Leoluca Orlando e per la sua storia di paladino dell’antimafia. Ma lui la vede diversamente. Dice che il blitz, con sette arresti, è stato “un fascio di luce”: gli ha fatto vedere ciò che per trent’anni lui non aveva visto. Di conseguenza è passato, come se nulla fosse, al rimpasto. Ha segato Arcuri e lo ha rimpiazzato con Di Dio, ha nominato due nuovi assessori, quello che era sotto lo ha messo sopra e quello che era sopra lo ha portato sotto. Ricordate? Fare rimpasti era l’esercizio più amato da Rosario Crocetta, una macchietta della politica elevato a governatore della Sicilia. Orlando sembra sulla stessa strada.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Se anche Orlando somiglia a Crocetta
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