“Meloni unico approdo: serve patto di lealtà”

La Itaca di Nello Musumeci ha un solo orizzonte. Briguglio, dopo un lungo giro di parole, e un po’ di filosofia, sputa il rospo: “Dov’è Itaca? Dove si trova il depositum fidei di quella cultura? La risposta è una: c’è ed è in quel mondo politico dei “simili” a te. (…) E’ quel cosmo vitale della destra italiana, con cui hai affinità elettive, comunanza di valori, memorie condivise. Legature sentimentali, prepolitiche, ma che hanno sempre avuto un forte ascendente su e per chi la politica è anche intenso vissuto. Laddove ancora c’è ancora un symbolum antico, non a caso. Chi, nella nostra contemporaneità, esprime la cultura politica più prossima che discende da quella che fu la tua, quella che viene dalla tua storia, è Giorgia Meloni. Tra Fdi e Diventerà Bellissima – argomenta Briguglio, che un paio d’anni fa fu tra i primi a bocciare il percorso federativo proposto da Raffaele Stancanelli – ci sono state intese, candidature comuni, screzi, incomprensioni, poi coalizione tra distinti, collaborazione positiva di governo. Ma non sono mai venute meno rispetto e stima. Nonostante i caratteri, ambedue forti, orgogliosi, spigolosi, persino permalosi dei leader. E di cui hanno fatto uso, per separare e avvelenare, terzi vicini e lontani. I fatti politici adesso danno luce alla via del governatore. Dicono ciò che deve fare. Lui, in prima persona. Come capo politico. Senza mediazioni. Andando oltre tutto e tutti. Anche oltre personali difficoltà, rapporti umani perfettibili, diversità di vedute su alcune questioni: l’Europa e la vaccinazione, per dirne due attuali. E sia una scelta senza piccoli calcoli e mezze misure – federazione e roba simile – ma un’adesione piena e convinta. Che darebbe a quel mondo, un importante patrimonio di consensi, fa diventare Fratelli d’Italia il primo partito dell’Isola e gli conferisce in dote il governatore di una grande regione che non ha ancora: un dato politico di prima grandezza, anche nelle dinamiche interne del centrodestra. Nello Musumeci scriva con Giorgia Meloni un patto di reciproca lealtà: lealtà del quale sulla “rive droite” si conosce il valore. Politico certo. Ma anche etico. Morale”.

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