Cateno contro tutti alle Ciminiere di Catania

“Musumeci nell’ultimo comizio pre-elettorale, a Militello val di Catania, dichiarò solennemente che “nessuno mi potrà ricattare, perché farò cinque anni e non mi ricandido più”. Ora dovrebbe dire cos’è successo in questi cinque anni…”. E’ un Cateno De Luca sferzante quello che apre la convention di Sicilia Vera alla Ciminiere di Catania, dove l’ex sindaco di Messina comincia a presentare la squadra per le prossime Regionali. In platea e sul palco si alternano l’onorevole Danilo Lo Giudice e soprattutto l’ex Iena Ismaele La Vardera, new entry.

De Luca mostra alcune foto “imbarazzanti” del passato (come quella in cui posa seminudo all’Ars, con una Bibbia e un Pinocchio in mano) che, a suo dire, i discepoli di Musumeci farebbero rimbalzare nelle chat per screditarlo. E va al contrattacco, definendo il presidente della Regione un uomo dalla doppia morale: “Parlava dei democristiani come delinquenti “che si nascondono dietro la gonna puzzolente della DC”. Oggi riceve Totò Cuffaro dopo che io mi sono rifiutato di incontrarlo. Non per le note vicende giudiziarie, ma perché ho detto a Totò che apparteniamo a generazioni diverse. Musumeci è il capo della banda bassotti politica. E queste grandi mani – dice, mostrandole – prenderanno a timpulati questa banda bassotti”. “Scendi in campo, tribuno dei miei stivali – è l’urlo di Scateno contro Musumeci -. Siete indegni e fate schifo”. Poi si sofferma sull’ultimo spot della Regione: “I soldi del PO-FESR sono soldi per lo sviluppo, non per una propaganda di tipo fascista. Musumeci, vergognati”.

“Con 18 processi e due arresti ho vissuto le pene dell’inferno – ha aggiunto il sindaco, parlando del suo iter giudiziario -. Ho portato la croce del mascariamento e so cosa significa. Ma mi sono convinto che il paradiso appartiene anche ai perseguitati della giustizia. Io ho deciso che il mio paradiso deve essere la Sicilia. Come Dante nel primo girone dell’Inferno mise gli ingrati nei confronti dei propri benefattori: questa classe politica andrà all’inferno perché ingrata nei confronti del popolo siciliano”. Non mancano le critiche anche nei confronti di Micciché, reo di aver forzato il regolamento nel 2007 per estrometterlo dalla commissione Bilancio: “Dopo 15 anni parliamo degli stessi soggetti, dei mammut della politica che ci hanno ridotto in queste condizioni. Un cinquantenne non può consegnare a loro il proprio destino”.

Poi De Luca manda in onda un recente intervento di Salvini, che attacca la classe dirigente siciliana per non aver saputo risolvere i problemi relativi all’acqua e ai rifiuti: “Se dici imbecille a Musumeci e ci stai in giunta assieme, vuol dire essere imbecilli il doppio – tuona l’ex sindaco -. La Sicilia deve agganciarsi a un movimento meridionalista che gli copra le spalle a Roma”. E ancora: “In Parlamento ci sono solo corrotti. E’ una mangiatoia che accomuna tutti: pseudo-maggioranza e finta opposizione. Hanno portato lo stipendio della Giuffrida (la portavoce di Musumeci) ai livelli di Bruxelles, con una legge approvata dall’Ars. Una legge che hanno votato tutti: i Cinque Stelle dov’erano? Per questo non potremo mai andare con nessuno di loro”. Infine l’incarico a Ismaele La Vardera: “Parla con Dino Giarrusso e chiedigli se vuole fare un percorso con noi”.

Paolo Mandarà :Giovane siciliano di ampie speranze

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie