Con un decreto di qualche giorno fa, il Ministro per la Salute, Roberto Speranza, ha approvato l’utilizzo degli anticorpi monoclonali per combattere sul nascere gli effetti del Coronavirus, evitando che il paziente arrivi a sviluppare sintomi gravi della malattia o all’ospedalizzazione. Si tratta di un’autorizzazione temporanea: della distribuzione si occuperà la solita organizzazione commissariale coordinata da Domenico Arcuri. Il mondo scientifico però si divide. Secondo Andrea Crisanti, professore di Microbiologia all’Università di Padova, “gli anticorpi monoclonali vanno bene per chi non ne ha bisogno. Perché fondamentalmente hanno un effetto per i casi moderati e non gravi» di Covid-19. «Penso sia uno spreco di soldi senza precedenti – ha dichiarato a ‘Un giorno da pecora’, su Radio Uno -. In presenza di un vaccino, spendere 2-4mila euro per un anticorpo monoclonale senza nessun dato che dimostri che” questi farmaci “sono in grado di prevenire l’infezione grave, quando poi c’è il trial dell’Eli Lilly che dimostra che nei pazienti gravi sono controproducenti, penso che sia sbagliato”.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Scienza divisa sugli anticorpi monoclonali
andrea crisantianticorpi monoclonaliwalter ricciardi
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