Anche i bambini dell’asilo lo capiscono: da un lato c’è Renato Schifani che non vede l’ora di licenziare Ferdinando Croce, il manager del disastro sanitario trapanese; ma dall’altro ci sono i poteri forti – Fratelli d’Italia, i burocrati delle Asp, la palude di Piazza Ottavio Ziino – che gli remano contro. In maniera sorda, obliqua, furbesca. Stesso schema con il tariffario ministeriale che dal 30 dicembre spinge ambulatori e laboratori convenzionati verso il fallimento. Il governatore ha assicurato ampio sostegno e ha pure stanziato una congrua somma per risolvere i punti più critici. Ma i poteri occulti di cui sopra hanno fatto di tutto per affogare la trattativa e vanificare, con un approccio da azzeccagarbugli, gli impegni assunti da Palazzo d’Orleans. Aridateci la Volo. Con quel cartonato, almeno, la parola di Schifani aveva un peso. Con la Faraoni non più.