Certamente ci sarà giovedì all’Ars un deputato che avrà il coraggio di porre con la necessaria riverenza la seguente domanda al viceré della Regione feudale di Sicilia: “Scusi, signor presidente, ma il preparatissimo avvocato Dagnino, al quale lei sta per affidare il Bilancio, sarà un assessore intero o dimezzato come è stato, per quasi due anni, l’ineccepibile Marco Falcone?”. Domanda necessaria. Inderogabile. A Falcone, come si ricorderà, furono usurpati i poteri sul ricchissimo capitolo dei fondi europei e ceduti a Gaetano Armao, l’opaco avvocato d’affari che Schifani ha nominato suo consigliere personale con uno stipendio di sessantamila euro l’anno. Saranno restituiti quei poteri al bravo Dagnino, il cui compito principale – per un capriccio del destino – sarà proprio quello di tamponare con la Corte dei Conti i disastri compiuti dall’ex assessore Armao?
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Schifani, Dagnino e i disastri di Armao
alessandro dagninogaetano armaorenato schifani
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