A sei mesi dalle elezioni, i siciliani hanno consolidato alcune granitiche certezze. Sanno di avere un presidente della Regione che gira a vuoto: come Crocetta, peggio di Crocetta. Sanno di avere un assessore all’Economia incapace di predisporre un bilancio: succedeva ai tempi del Bullo, succede ora con Marco Falcone. Sanno pure che, dopo l’arrivo di Giancarlo Cancelleri, punta di diamante della cultura grillina, la maggioranza potrà contare su un pacchetto di valori non negoziabili: la coerenza, la trasparenza e, soprattutto, la corrispondenza tra la politica della parola e la politica dei fatti. Resta un dubbio: il popolo di Forza Italia che ieri affollava il Politeama era garantista come Schifani o giustizialista come Cancelleri? Torna in mente un film di Totò. Gli chiedevano: ma lei è milanista o interista? E lui rispondeva: veramente io sono un farmacista.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Schifani, Cancelleri e la risposta di Totò
giancarlo cancellerirenato schifani
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