Renato Schifani non ha ancora ottenuto i poteri speciali da Roma per la costruzione di due termovalorizzatori. Anche l’ultimo tentativo di un deputato di Forza Italia alla Camera, l’on. Francesco Cannizzaro, è fallito. L’emendamento al decreto Sud presentato in commissione Bilancio, che avrebbe consentito di nominare i presidenti di Regione come commissari straordinari per gli interventi in materia di gestione dei rifiuti, è stato respinto. Anche se Schifani parla di iniziativa non concordata e continua a fidarsi delle parole del ministro Pichetto Fratin (che però non aveva inserito la norma nemmeno nell’ultimo decreto Energia).
I poteri speciali, secondo il governatore, arriveranno. La Regione, però, dovrà portare a termine entro l’anno la redazione di un nuovo Piano dei rifiuti, che risulta propedeutico alla costruzione degli impianti di incenerimento. Di recente anche l’assessore all’Energia, il lombardiano Roberto Di Mauro, avrebbe “ceduto” all’iniziativa di Schifani. Ma non è ancora chiaro – e a Roma vorrebbero capirlo una volta per tutti – se in base alla produzione dei rifiuti, la Sicilia debba dotarsi o meno dei termovalorizzatori che, secondo il presidente della Regione, rappresenterebbero la panacea di tutti i mali. Attualmente la gestione e smaltimento dei rifiuti costa all’Isola 60 milioni di euro l’anno.