Il mese di revisione tecnica comincia oggi. Circa 100 mila siciliani, a ottobre, non avranno accesso al reddito di cittadinanza. Dovranno ripresentare la domanda al Caf o nei Centri per l’Impiego per ottenere la proroga del beneficio per i prossimi 18 mesi. Ma coi rallentamenti dovuti al Covid e ai lavori negli uffici, tutto rischia di incartarsi. Se n’è reso conto anche l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, che ha chiesto al Ministro Catalfo “l’allungamento della presa in carico e la eliminazione della condizionalità”. Cioè impedire la decadenza del beneficio, anche temporanea. “Legare la condizionalità agli aspetti di erogazione delle risorse può essere un grande rischio – ha dichiarato Scavone al ‘Giornale di Sicilia’ – Il reddito di cittadinanza, al di là delle valutazioni politiche, è servito a tamponare una condizione di estrema povertà che si è venuta a determinare per le tante distrazioni sul piano degli investimenti strutturali e istituzionali nelle aree del Mezzogiorno. Ed è servita soprattutto nel periodo in cui il Covid ha complicato tutto”. In passato lo stesso Scavone aveva spiegato che la sospensione del sussidio avrebbe potuto determinare delle “sommosse”: “Dove ci sono periferie complesse il fenomeno può diventare grave – conferma l’assessore di Musumeci – In Sicilia ci sono numeri enormi: 209 mila familiari percepiscono il Reddito di cittadinanza, a fronte di oltre 500 mila persone”.