“Forte e fiera”. Lo slogan, a caratteri cubitali, campeggia un po’ ovunque in giro per l’isola. Sui manifesti, sui cartelloni, sui bus, sui banner pubblicitari. Vicino al claim c’è il volto – di profilo – di Giorgia Meloni. Che tra le altre cose ha anche origini sarde da parte paterna (tempo fa un ricercatore di Youtrend si spinse fino a scovare nell’albero genealogico della premier legami con Antonio Gramsci: strano, ma forse vero). “Forte e fiera” è il gioco trovato da Fratelli d’Italia riferito alla Sardegna al voto domenica. Meloni ci mette la faccia, il suo candidato Paolo Truzzu molto meno. Per Meloni è un test su di sé. Ed è subito: deo soe Giorgia. Senza badare a spese, la presidente del Consiglio ha dato mandato al suo uomo macchina Giovanni Donzelli di costruire questo scampolo di campagna elettorale in chiave nazionale. La candidatura di Truzzu è stato un parto cesareo, come si sa. Il governatore uscente Solinas si è sfilato all’ultimo, dopo l’ennesima resa di Matteo Salvini e sotto i colpi di un’inchiesta. Meloni domani pomeriggio sarà a Cagliari con tutti i leader del centrodestra: un comizio mordi e fuggi, al punto che è in forse anche l’incontro richiesto dai pastori. L’ipotesi di un ko, che in Fratelli d’Italia cercano di esorcizzare, potrebbe avere una serie di conseguenze. Continua su ilfoglio.it
Simone Canettieri per Il Foglio
in Buttanissimi Extra
Sardegna non facile per la Meloni Il suo candidato ha il fiato grosso
giorgia melonipaolo truzzu
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