Mentre Renato Schifani e i partiti di centrodestra mettevano in scena il teatrino della lottizzazione, la sanità toccava una punta di non ritorno. Per accedere a un’ecografia dell’addome, un ammalato di tumore – esenzione 048 – dovrà aspettare “la fine di gennaio e gli inizi di febbraio”. Telefonare, per conferma, al Civico di Palermo o alla Maddalena. Prima di quella data non c’è posto. Nemmeno per i pazienti più fragili e bisognosi. Altro che abbattimento delle liste di attesa. Il presidente Schifani ha giocato per un anno con le nomine dei manager, paralizzando di fatto ospedali e aziende sanitarie. E ora si ritrova con un arretrato mostruoso, difficile da gestire. Ma la faccia tosta non gli manca e, come sempre, cerca un capro espiatorio da sacrificare sull’altare dell’opinione pubblica. Invece dovrebbe prendere a calci nel sedere se stesso. Solo se stesso.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Gli effetti disastrosi del gioco sulle nomine
renato schifani
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