I giorni felici di Natale e Capodanno suggerirebbero previsioni altrettanto felici e rassicuranti per il 2025. Ma le premesse sono purtroppo scoraggianti. Le piogge, anche se tempestose, hanno portato un po’ d’acqua alla siccità che ci ha afflitto per tutta l’estate, fino ad autunno inoltrato. Resta drammaticamente in piedi l’altra emergenza: la sanità. La cronaca nera dei pronto soccorso ci ha consegnato in questi ultimi giorni il quadro di una voragine senza fine: la sanità pubblica è al suo ultimo stadio. Purtroppo il disastro è destinato ad aumentare. Dal primo di gennaio entreranno in vigore le tariffe fissate da un decreto del ministro Schillaci; tariffe che metteranno a rischio di sopravvivenza quasi tutte le strutture convenzionate le uniche che finora hanno garantito, pur tra mille difetti, un po’ di efficienza. La Regione non sa e non vuole salvarle.