Il presidente della Regione fa di tutto per tenere il punto. E per non deludere le strutture convenzionate ha messo addirittura altri milioni nel piatto delle trattative. Ma la furbissima Daniela Faraoni, assessore della Sanità, fa orecchio di mercante. Quei soldi dovrebbero servire per rivalutare le tariffe (di fame) che costringono i laboratori a lavorare sottocosto, ma lei – la tecnocrate passata dall’Asp al vertice di piazza Ziino – tenta di dirottarli sull’aggregato: un trucco come un altro per garantirsi il maggior numero di prestazioni senza incidere sulla remunerazione delle singole voci. La ex manager vuole dare prova di efficienza. O di spavalderia. Lo dimostra il fatto che le organizzazioni di categoria avevano segnalato quarantacinque tariffe da rivalutare, ma l’assessorato ne ha preso in considerazione – e male – appena nove. Furbizie & miserie.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Sanità e il nodo tariffe: le furbizie della Faraoni
daniela faraonirenato schifani
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