L’ottava votazione è quella buona: il palermitano Sergio Mattarella è di nuovo presidente della Repubblica. E’ stato (ri)eletto dal parlamento in seduta comune con 759 voti. E’ il secondo più votato della storia dopo Pertini. L’unico partito a defilarsi ufficialmente è Fratelli d’Italia, che ha puntato sul magistrato Carlo Nordio (90 preferenze). Anche Nino Di Matteo (37) e Silvio Berlusconi (9) hanno portato a casa qualche scheda nell’ultimo scrutinio. “Desidero ringraziare i parlamentari e i delegati regionali – dice Mattarella – per la fiducia espressa nei miei confronti. I giorni difficili trascorsi per l’elezione della Presidenza della Repubblica, nei giorni dell’emergenza che stiamo ancora attraversando, richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Queste considerazioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e devono prevalere su considerazioni e prospettive personali”.
Il secondo settennato si aprirà fra mercoledì e giovedì con il giuramento. E potrebbe durare anche meno, se il Capo dello Stato decidesse di seguire le orme del suo predecessore, Giorgio Napolitano, e dimettersi all’indomani delle elezioni Politiche, in programma fra un anno. Al momento, però, l’ex esponente della Dc non ha potuto (e voluto) dire di ‘no’ al pressing esasperato dei partiti, che al termine di una settimana poco decorosa sotto il profilo istituzionale, hanno dovuto ripiegare sull’usato sicuro, pur garantendo al diretto interessato che non si trattava certo di un ripiego.
Mattarella aveva dichiarato più volte la propria indisponibilità a essere rieletto, ma gli è bastato osservare l’emergenza in atto, il parlamento bloccato, gli schieramenti litigiosi, per decidere di compiere un altro sacrificio. Il presidente, che in questi giorni era impegnato col trasloco nella nuova casa acquistata ai Parioli, ha ricevuto le delegazioni dei capigruppo e dei presidenti di Regione nel primo pomeriggio, e ha dato loro la disponibilità a giocare una seconda mano: “Avevo altri piani, ma se serve ci sono. Farò del mio meglio”, ha confidato ai presenti. Dopo aver spiegato a Draghi, a margine di un incontro istituzionale avvenuto stamattina, che “il parlamento è sovrano”.
Al netto della sconfitta della politica – che in queste ore si spella le mani, come avvenuto nel 2013, per salutare la conferma del “miglior presidente possibile”, talvolta rivendicando la paternità della proposta – va rilevato il ruolo del premier in carica, Mario Draghi, vero tessitore del rientro di Mattarella nel palazzo dei Papi. Si è giocata una partita a ruoli invertiti rispetto allo scorso anno, quando fu proprio Mattarella ad affidare a Draghi le chiavi del governo per evitare di andare a elezioni anticipate in piena pandemia. Ora, in un certo senso, il favore è stato ricambiato. I due potranno lavorare in tandem almeno per un altro anno (sempre che il governo non vada incontro a scossoni) con l’obiettivo di regalare stabilità al Paese e imporre un lifting alla politica, che dopo aver fornito un’immagine imbarazzante di se stessa, dovrà rimboccarsi le maniche e riacquisire un minimo di credibilità nel Paese.
Le reazioni
Il premier Mario Draghi ha commentato così la rielezione di Mattarella: “La rielezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica è una splendida notizia per gli italiani. Sono grato al presidente per la sua scelta di assecondare la fortissima volontà del parlamento di rieleggerlo per un secondo mandato”.
“Grazie presidente Mattarella. Una scelta di grande responsabilità contro il caos e per il bene comune. Più forte l’Italia in Europa e nel mondo. E ora avanti con il governo Draghi”. Lo scrive su Twitter il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni.
“Una classe dirigente seria decide la riconferma del presidente della Repubblica già alla prima votazione e non alla ottava, quasi fosse un rimedio. Una pagina non bella della politica italiana. Soprattutto da chi nelle difficili giornate che hanno preceduto quella odierna ha saputo dire solo no, pensando di più ad evitare il voto anticipato che al bene comune. Dalla Sicilia buon lavoro al concittadino Sergio Mattarella, che ha rappresentato in questi anni tutti gli italiani e guardato alle Regioni con attenzione e sostegno”. Lo scrive sui social il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.
“Complimenti vivissimi al presidente Mattarella. Da palermitano e da italiano non posso che essere felice”. Così in una nota, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè.