Nessuno sconto ai partiti. I beni culturali siciliani non possono diventare la vetrina di convegni e dibattiti politici. Lo ha deciso l’assessore Alberto Samonà che, all’indomani del congresso del Pd a Morgantina, ha firmato una direttiva per vietare questo genere di manifestazioni. Samonà spiega così la scelta: “Ci troviamo costretti, in un momento in cui la gestione degli accessi ai luoghi della cultura è reso più difficoltoso dalla normativa anti-Covid, a richiamare tutti noi ad un uso il più possibile congruo e protettivo di quegli spazi “fragili” che assumono valore fortemente connotativo – ha detto l’assessore al Giornale di Sicilia -. Congressi e convegni di partito e politici per loro stessa natura, sono iniziative che possono essere agevolmente realizzate anche in altri spazi “laici”, meno iconici, riservando l’uso dei nostri tesori storici solo alle occasioni in cui vi sia una perfetta sintonia nella coniugazione tra arte e cultura”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
E Samonà chiude i beni culturali ai partiti
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