Era nell’aria da mesi, ma la nomina di Nino Germanà a nuovo segretario della Lega toglie ogni dubbio: il Carroccio, in Sicilia, è tutta roba di Luca Sammartino. L’ex assessore all’Agricoltura, in attesa di risolvere le proprie grane con la giustizia, ha fatto eleggere Stancanelli in Europa e messo Germanà – la cui candidatura di servizio a Bruxelles è stata molto apprezzata – a capo del partito nell’Isola. Giovedì il passo di lato di Claudio Durigon gli ha consegnato le chiavi della segreteria, ed è subito stata festa.
Fra le congratulazioni anche quelle di Schifani e Caruso, in rappresentanza di Forza Italia, dello stesso Sammartino e persino di Marianna Caronia, capogruppo all’Ars ma soprattutto ultimo avamposto tardiniano. Già. Perché l’unica ad essere rimasta a bocca asciutta, consumata dalle tensioni interne al partito alla vigilia delle Europee, è stata l’ex europarlamentare di Licata. Costretta a dimettersi da segretaria regionale in piena campagna elettorale, non è stata rieletta in Europa e difficilmente sarà nominata in giunta, dove Sammartino ha blindato Turano (nonostante i dissapori con Schifani) e metterà bocca sul proprio successore (probabilmente un tecnico dell’assessorato all’Agricoltura: si vocifera del fratello del sindaco di Acireale, Salvatore Barbagallo). Insomma, la Lega ha ritrovato (apparentemente) l’unità, smussato gli angoli ed eliminato i mal di pancia.
“Le più vive congratulazioni a Nino Germanà per la nomina a coordinatore regionale della Lega in Sicilia. Siamo certi che il partito, con la sua guida, è in buone mani. Il senatore Germanà saprà lavorare al nostro fianco per radicare la Lega nella nostra regione aprendo il partito a nuove adesioni”, ha scritto il gruppo parlamentare all’Ars. E’ come un “cessiamo le armi”. Ha vinto Luca.