“La Sicilia deve prima garantire l’erogazione di tutti i servizi sanitari e la tutela dei cittadini. Spetta all’assessore Razza dire se siamo pronti alla fase-2”. Mentre ci si arrovella per attrezzare le spiagge e far ripartire le attività produttive, Luca Sammartino, deputato regionale di Italia Viva, aziona il testo reset: “Nell’ultimo mese e mezzo la Regione ha smantellato le sale operatorie per fare spazio ai reparti Covid. Alcuni reparti ‘classici’, da chirurgia a oculistica, sono rimasti fermi. C’è tanta gente che non riesce a curarsi, col rischio di trasformare delle malattie banali in patologie acute. La fase-2 è fondamentale per l’economia di famiglie e imprese. Ma quando si riaprirà tutto, il cittadino deve essere sicuro che c’è una sanità in grado di assisterlo”. “Per fare ciò – aggiunge presidente della commissione Cultura e Lavoro all’Ars – è necessario garantire a tutto il personale medico, compreso quello delle strutture specialistiche convenzionate, i test sierologici”. Qualche giorno fa Sammartino ha presentato un’interrogazione in cui ha chiesto lo screening per i 18 mila operatori accreditati “esterni” che una precedente circolare dell’assessore Razza aveva lasciato fuori: “Messi insieme – spiega il deputato etneo – erogano 5 milioni di prestazioni l’anno”.
Crede che la Regione abbia sbagliato qualcosa nella gestione dell’emergenza sanitaria? Siamo una delle aree del Paese meno colpite dal Coronavirus.
“Al netto del ritardo sull’acquisto delle mascherine, su cui non voglio addentrarmi, ho fatto all’assessore Razza delle proposte ben precise. In primis, quella di munire la Regione di una rete di strutture pubbliche per la riabilitazione polmonare. Il paziente Covid che viene estubato e lascia la terapia intensiva, non ha ancora una rete di riabilitazione polmonare che gli consenta di tornare alla normalità. Finalmente, dopo il mio intervento, il governo ha annunciato che la sta predisponendo. Poi c’è la questione dello screening epidemiologico. Una circolare del 16 aprile ha escluso i medici convenzionati esterni e quelli in libera professione, ma anche i dentisti che lavorano a trenta centimetri dalla bocca del paziente. Pensare che queste persone non debbano fare i test sierologici è pura follia. Il governo farebbe meglio a seguire i dettami del comitato tecnico-scientifico e garantire il ritorno alla normalità. Razza faccia in fretta”.
Il Paese, progressivamente, riaprirà dopo il 3 maggio. E anche la Sicilia si sta attrezzando. Il governo una Finanziaria da un miliardo e mezzo di euro per garantire sostegno a famiglie e imprese. Qual è il suo giudizio?
“Mentre la Sicilia va in fiamme, il governo ha fatto solo “norme spot”, che definirei “norme contenitore”, con coperture sono tutte da verificare”.
Musumeci aveva annunciato un “bazooka di liquidità” per le imprese siciliane. Ma lei, in aula, ha usato la metafora della pistola ad acqua. Ce la spiega?
“Il bazooka non esiste. Nelle veline abbiamo letto di misure strabilianti, ma ci troviamo di fronte a un Bilancio scarno, con meno risorse dell’anno passato. Anche la Finanziaria, così com’è stata scritta dal governo, è aria fritta. Si parla di rimodulazione dei fondi comunitari, per un miliardo di euro, ma non sappiamo ancora se è coerente alle finalità individuate dalla giunta. Ci è stato detto che penseranno a tutto i dipartimenti. Ma penseranno a cosa? E quando? Qui torna attuale la definizione delle “norme contenitore”. Ho la sensazione che in questa fase si punti a esautorare il Parlamento”.
Infatti si è registrata una pioggia d’emendamenti, anche dai partiti della maggioranza.
“Solo in quinta commissione, quella che presiedo, ne sono arrivati oltre duecento. E’ stato un lavoro faticoso, ma produttivo. Ci siamo concentrati sui grandi temi e cercato di declinare apposite finalità per dare un indirizzo politico al governo. I colleghi, di maggioranza e opposizione, hanno accolto e arricchito le mie proposte, che sono diventate le proposte della commissione”.
Ci dica le più importanti.
“Sono stati individuati interventi concreti per il mondo del turismo, della Formazione professionale e della scuola. Garantiremo ristoro a sale cinematografiche, teatri e associazioni sportive. Lo stesso dicasi per i lavoratori della formazione, specie quelli che sono rimasti fuori dagli ultimi Avvisi, e degli sportellisti multifunzionali. E’ previsto un piano straordinario di aiuti alle famiglie per pagare gli affitti degli studenti fuorisede su territorio siciliano, perché è paradossale che chi versa le tasse all’università di Bologna abbia l’affitto pagato dalla Regione e chi studia in Sicilia, invece, no. C’è spazio per un contributo alle rette dei bambini delle scuole paritarie e per un imponente piano di digitalizzazione a favore dell’istruzione. Inoltre abbiamo appostato 50 milioni per l’edilizia scolastica, che aiuteranno i sindaci per la riapertura. Vogliamo che le nostre scuole siano moderne, antisismiche e – perché no – riscaldate. Troppe non lo sono”.
Anche le attività produttive meritano un segnale.
“Italia Viva ha messo in campo una serie di emendamenti che servono a entrare nei problemi come fa un coltello caldo nel burro. Abbiamo puntato, per esempio, a valorizzare uno dei settori più colpiti, come quello dei commercianti, contribuendo al 50% degli affitti e delle utenze per i mesi di marzo, aprile e maggio. In questo modo potranno respirare e gestire con maggiore serenità la fase-2”.
I fondi comunitari su cui è basata la Legge di Stabilità, potranno essere effettivamente utilizzati? Alcuni assessori (Lagalla, Scavone e Messina) non hanno saputo rispondere al quesito dei Cinque Stelle proprio in commissione Lavoro.
“Ho chiesto ai direttori dei dipartimenti di mia competenza delle relazioni dettagliate. Mi sono state consegnate ieri, prima dell’esame degli emendamenti. Mi dicono che i soldi ci sono. A questo punto, mi auguro che possano essere erogati il prima possibile”.
Il rischio è che si impantani tutto, come per i cento milioni dell’assistenza alimentare? In realtà sta accadendo una cosa simile per la cassa integrazione in deroga. A tre settimane dall’attivazione della piattaforma, non si è ancora visto un euro.
“Sulla Cassa integrazione in deroga, ho invitato il dipartimento Lavoro a fare chiarezza. Lunedì mi hanno risposto, ma i decreti ancora non si vedono. Se ne riparla la settimana prossima. Ma è trascorso un mese e credo sia inaccettabile che la Regione continui ad affrontare il problema della Cig come se fosse una vicenda ordinaria. E’ una vicenda straordinaria per tanti lavoratori siciliani, mi auguro che ci si metta la dovuta attenzione”.
La burocrazia in questa fase rischia di far esplodere le tensioni sociali. Non c’è un antidoto?
“Italia Viva ha proposto in Finanziaria una norma sulla sburocratizzazione, a cui tengo in modo particolare. Oggi più che mai, c’è bisogno di attuare norme in deroga che aiutino i sindaci, i dipartimenti regionali e la pubblica amministrazione in genere a bypassare e accelerare le procedure amministrative. Anticipare l’erogazione dei fondi è un diritto per tutti i beneficiari, ma anche un modo per portare questa Regione elefantiaca, una volta che saremo tornati alla normalità, a competere con il resto del Paese”.
Ultimo elemento: con la pandemia in corso, il governo è tornato a parlare di rimpasto. Lei sui social non l’ha presa bene…
“Il governo non ci ha ancora detto come intende gestire la fase-2 e i partiti coinvolti in queste operazioni di palazzo di basso cabotaggio, sono gli stessi che ci hanno presentato questa Finanziaria. Non credo che parlare adesso di rimpasto faccia onore né alla maggioranza né all’immagine del governo Musumeci. Poi, sono fatti loro”.
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