Fra dieci giorni si vota in Senato sul caso Gregoretti, ma per Salvini non è ancora finita. Come rivelato dall’ex Ministro dell’Interno sui social, il Tribunale dei Ministri di Palermo ha chiesto un’altra autorizzazione a procedere per il caso Open Arms. “Ormai le provano tutte per fermare me e impaurire voi: vi prometto che non mollo e non mollerò, mai” perché “sono tutti processi politici che non mi spaventano”. I fatti risalgono allo scorso agosto, quando 161 migranti rimasero per 19 giorni a bordo della Ong spagnola davanti alle coste di Lampedusa. Le contestazioni mosse dai magistrati a Salvini sono sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio.
Secondo i giudici, non solo c’è l’obbligo di prestare soccorso ma, per vietare lo sbarco, mancavano i presupposti previsti dal decreto sicurezza bis firmato proprio dall’ex ministro degli Interni, non c’era cioè motivo di ritenere che l’approdo potesse rappresentare un pericolo per l’ordine e la sicurezza. La decisione, sostiene l’accusa, fu presa individualmente da Salvini. La Open Arms anche in queste ore ha tenuto sul filo le autorità.
La nave della Ong, con a bordo 363 migranti salvati in cinque operazioni davanti alla Libia, ha lanciato appelli all’Italia e a Malta affinché indicassero un porto sicuro. “Anche quello è un sequestro? – ha chiesto Salvini in una diretta Facebook – Io sono un criminale, ma se lo fanno Conte o Lamorgese cos’è, un atto di interesse nazionale?”. “Più mi processate e più mi date voglia e forza di lavorare per il bene dei miei figli e del Paese. Vado in tribunale a testa alta” ha detto ancora Salvini, criticando l’utilizzo di “denaro pubblico per cercare di far fuori Salvini e non per cercare ladri o spacciatori o mafiosi. Vado in tribunale a testa alta”.