Amarsi un po’ aiuta. Fino a qualche giorno fa, le botte erano solo parte di una recita, di una sceneggiata, di una consapevole divisione dei ruoli tra chi, come Luigi Di Maio, aveva la necessità di dimostrare di essere l’unico argine allo strapotere della Lega e chi, come Matteo Salvini, aveva invece la necessità di dimostrare di essere l’unico argine all’immobilismo grillino. Fino a qualche giorno fa, insomma, le botte rientravano all’interno di una commedia, di una finzione simile al… L’articolo completo su ilfoglio.it
Claudio Cerasa per Il Foglio
in Buttanissima Italia
Salvini preferisce Mattarella a Di Maio
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