Le spade sono sguainate da tempo. E adesso è davvero difficile arrestate la furia di Matteo Salvini contro il sindaco di Palermo. Resta aperto il fronte sul decreto sicurezza, almeno fin quando non si vedranno gli effetti della sospensiva promossa da Orlando con la “complicità” del suo dirigente all’ufficio Anagrafe. Ma è stato il capo del Viminale a far ripartire l’offensiva sui social. Stavolta cambiando terreno e passando all’abusivismo. Salvini ha detto, per la quinta volta in pochi mesi, che sarà presto a Palermo, di persona. “Il sindaco di Palermo è uno dei fenomeni che si occupa di ‘insicurezza’ e vuole più immigrazione – ha detto il leader della Lega durante una diretta Facebook -. Su questa scrivania ho una delle foto delle prossime tre ville confiscate alla mafia che avrò l’onore, l’orgoglio e la gioia di riassegnare ai cittadini di Palermo sperando che il sindaco non ci piazzi dentro degli immigrati. In una di queste ville, in via Vergine Maria per l’esattezza, troveranno accoglienza per finalità sociali dei bimbi e dei ragazzi autistici – ha aggiunto Salvini – Si tratta di ville confiscate alla famiglia mafiosa Arenella-Acquasanta”. Salvini che fa sponda su Orlando, sul suo tentativo smodato di accoglienza, per far presa su chi dell’accoglienza ne ha le scatole piene. E’ una precisa strategia per ampliare il consenso, finché non debordi, quello di mettere in cattiva luce gli avversari. E Orlando, in questo momento, è il primo dei suoi avversari.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Salvini non molla contro Orlando
leoluca orlandomatteo salvini
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