Beato lui. Sì, proprio lui, Matteo Salvini, il leader della Lega spernacchiato in cielo, in terra e in ogni luogo per le innumerevoli parti in commedia recitate sul palcoscenico nazionale e anche su quello internazionale: è stato putiniano di ferro e voleva anche diventare amico degli ucraini, è stato nemico dei grillini e ha governato con Conte e Di Maio, è stato avversario del Pd e ora sostiene Draghi a braccetto con Letta. Ci ha rimesso la faccia mille volte, ma vivaddio. Ha mostrato una Lega confusa ma viva. A differenza di quella siciliana che non dà segni di vita. Da quando si è accucciata a Palazzo d’Orleans approva ogni nefandezza. Tace su scandali e malaffare. Non ha capito che a capo del governo non c’è Musumeci, il presidente eletto dai siciliani, ma un cerchio magico composto dal Bullo, dal Balilla e dal Corazziere: tre personaggi scelti dalle lobby.