Ruggirello era o non era iscritto al Partito Democratico? A chi – Cracolici – un paio di giorni fa si era chiesto come l’ex deputato trapanese, ora implicato in un processo per mafia, non fosse stato espulso dal partito, aveva risposto il vice-segretario Rubino: “Non lo abbiamo espulso perché non ha la tessera da due anni” aveva detto il vice-Faraone. Ma ieri, nel corso dell’interrogatorio di garanzia in cui Ruggirello si è avvalso della facoltà di non rispondere, è filtrata, attraverso i suoi legali, la volontà di lasciare il partito per non creare equivoci di fondo, per “evitare affrettate e ingiustificate conclusioni che possano coinvolgere anche il Pd”. E in effetti i rapporti fra Ruggirello e il Pd non si sono mai allentati: fino allo scorso marzo era candidato al Senato coi democratici, mentre a novembre 2017, quando Cosa Nostra lo sostenne (stando alla Procura) aveva mancato l’elezione all’Assemblea regionae. Sicuramente la sua presenza, e il comitato d’accoglienza che nel 2015 lo portò dal centrodestra ai “dem”, ha creato più di un grattacapo a Davide Faraone: Ruggirello, infatti, confluì nel Pd attraverso il movimento “Articolo 4” di area renziana. Assieme a Nicotra, arrestato lo scorso anno, fu uno degli ingressi salutati con maggiore entusiasmo per la sua grande abilità di acchiappa-voti.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Ruggirello e il Pd, giallo sulla tessera
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