Con le nomine dei nuovi manager, Ruggero Razza ha espugnato persino la temibilissima prima commissione dell’Ars – Affari Costituzionali – dove l’opposizione è maggioranza e viceversa. Dove spesso le nomine s’incagliano su pregiudiziali politiche (vedi il caso dei nuovi direttori degli Iacp). Ma con la sanità, no. Non è successo. Persino il Pd e Claudio Fava hanno trovato le scelte del governo morigerate. Il lungo percorso di selezione attuato dall’assessore regionale alla Sanità, dalle short list alla pesca finale, è durato settimane, mesi. Ma ha dato i suoi frutti. Così quelli che erano entrati in punta di piedi nelle Asp, come commissari straordinari, adesso diventano manager a tutti gli effetti.
Anche i deputati di centrosinistra – oltre a Fava, in commissione c’erano i piddini Lupo e Cracolici – non hanno avuto da ridire sulle scelte del governo e non hanno individuato ragioni di inconferibilità ai 15 direttori generali designati (mancano solo quelli dei Policlinici), per questo si sono astenuti. Ora la giunta procederà alla nomina, cui seguirà il decreto del presidente della Regione per l’insediamento. Una vittoria del sistema, ma soprattutto di Ruggero Razza: “Il fatto che ci sia stata una procedura concorsuale per la prima volta ha dato certamente serenità nelle votazioni ma mai come nella gestione della Sanità la responsabilità delle scelte è in capo al governo e quindi voglio ringraziare chi ha consentito con il voto di ieri di potere proseguire una riorganizzazione di tutte le aziende”, ha commentato l’assessore alla Sanità. Che nei prossimi giorni – entro il 15 gennaio, come richiesto dal Ministero – emanerà il decreto che adotta la nuova rete ospedaliera.
Con questa conquista, arrivata al termine di una sudata trafila (ostacolata in toto dal Movimento 5 Stelle), Razza guadagna punti nella classifica degli assessori, che un recente sondaggio del quotidiano “La Sicilia” lo vedeva già saldamente in vetta. L’uomo fidato di Nello Musumeci, che il governatore lo conosce da una ventina d’anni per via del padre (comandante dei Carabinieri) e della comune attività politica nei cantieri della destra siciliana, è uno dei pontieri in vista delle Europee. Che Ruggero, non ne ha mai fatto mistero, condividerebbe volentieri con gli amici della Lega. Anche se di recente i rumors sono quasi spariti e Diventerà Bellissima, il movimento del governatore, non renderà note le sue scelte prima del 24 febbraio, data del congresso. Razza al momento è uno degli elementi di spicco, uno di quelli che Musumeci vuole sempre al suo fianco in trincea e che manda in avanscoperta quando lui non c’è. Il “figlio prediletto” senza voler essere scortesi nei confronti degli altri allievi.
Anche da assessore Razza ha portato a casa interessanti risultati: soldini freschi per il rifacimento delle guardie mediche, dotazioni sufficienti per rendere dignitosi i pronto soccorso degli ospedali, l’inaugurazione di nuove strutture (come il Giovanni Paolo II di Ragusa), la stabilizzazione del personale medico e sanitario, la riapertura dei concorsi. Un bel gruzzolo di novità salutato coi favori del pubblico. E del suo presidente che non perde occasione di elogiarlo.