Più che dei partiti sono forse dei palloni aerostatici, delle mongolfiere, o degli aquiloni di varia grandezza che nessun filo tiene più legati alla terra. Dunque eccoli mentre svolazzano. La metafora rende l’idea, perché in nessun altro modo si può spiegare altrimenti quanto segue. State bene a sentire. Il Pd, che con il sindaco Roberto Gualtieri vuole costruire un termovalorizzatore a Roma, proprio mentre lotta contro resistenze corporative e grillini balenghi, proprio mentre si batte spiegando che la monnezza è degrado soltanto quando non la si tratta, ecco che allo stesso tempo si manifesta però ferocemente contrario a costruire due termovalorizzatori in Sicilia. Barricate e paroloni contro il presidente della regione siciliana, che è di Fratelli d’Italia, e si chiama Nello Musumeci. E Fratelli d’Italia allora che fa? Mentre s’impegna a costruire ben due termovalorizzatori fra Gela e Catania, mentre viene perfino pubblicato il bando di gara a Palermo a riprova d’una determinazione apparentemente incoercibile, ecco che il partito di Giorgia Meloni è allo stesso tempo fermamente contrario all’idea che se ne possa costruire anche soltanto uno, di termovalorizzatore, a Roma. In pratica i due partiti (anzi palloni aerostatici o aquiloni) svolazzano da cirro a nembo, e poi ancora da nembo a cirro, uniti sotto la grande e bislacca insegna della fotocopia (o del fiasco di vino). I muscoli facciali si agitano, il dito si leva monitore, la bocca si apre e si chiude convincente. Realistica. “Il termovalorizzatore è una tecnologia ormai obsoleta e superata”. Continua su ‘Il Foglio’