La festa della Repubblica per la Lega. Un momento un po’ così, sospeso tra il passato e il presente del Carroccio. Da anni Matteo Salvini l’ha superato in cavalleria. Da quando ha lanciato il progetto della Lega nazionale. Ma il web non perdona e poi ogni anno ha la sua pena: stavolta ci pensa Claudio Borghi a coinvolgere il leader leghista in un caso 2 giugno, in polemica perfino con il capo dello Stato.

Ora che a via Bellerio si agitano gli spettri di un ritorno al passato, il web restituisce al leader leghista un imbarazzante “come eravamo”. Poco dopo mezzogiorno del 2 giugno 2013 Salvini andava a dormire. La giornata era per lui talmente triste che… meglio passarla sotto le coperte. “Notte serena amici. Oggi non c’è un cazzo da festeggiare”. Uno sfogo, sintetico ma sentito, partorito ai tempi della Lega indipendentista, quando Salvini era segretario federale della Lega Nord e Umberto Bossi presidente. Quando il vicepremier saliva sul palco della Liga Veneta, con il fazzoletto di San Marco al collo e chiamava il Veneto all’indipendenza. “Viva la Lega, viva San Marco!”. I tempi in cui indossava la maglietta “Padania is not Italy” e diceva frasi tipo: “Il Tricolore non mi rappresenta, non la sento come la mia bandiera. Il Tricolore è solo la nazionale di calcio, per cui io non tifo”.

Acqua passata. Oggi lo stesso account X dismette i toni luttuosi e lancia verso il cielo le frecce tricolori che irraggiano il vessillo nazionale nel cielo sopra l’altare della Patria. “Buona Festa della Repubblica a tutti gli italiani. Difendiamo i valori, le tradizioni e l’unicità di questo straordinario Paese, con orgoglio. Due giugno”. Salvini è radioso. Continua su Huffington Post