Bella talmente tanto da essere stata per anni il volto fotografico della moda. Istrionica altrettanto da saper essere attrice, moglie e mamma al tempo stesso. Il suo trampolino di lancio dovrebbe essere Salsomaggiore Terme, se non fosse che la presa della corrente ce l’ha al Sud. È a Palermo che Roberta Giarrusso fa la ricarica alla sua vita. Una vita frenetica la sua, incastrata tra set, shooting, poppate. Perché l’ex candidata a bella d’Italia oggi si divide tra la sua Giulia, di appena dieci mesi, e una carriera che la fa correre da un punto all’altro all’insegna di un sogno.

Il sogno di Roberta Giarrusso inizia a casa, a Palermo. È a Palermo che la 36enne presta il suo volto a piccole iniziative locali. “Ho cominciato con le piccole sfilate di livello, nei negozi di abbigliamento, anche da sposa – racconta la bella palermitana che, il prossimo 22 giugno partirà insieme al compagno per Pechino Express, la trasmissione di Rai 2 che dell’adventur game ha fatto il suo successo -. Poi un giorno ho pensato che sarebbe stato bello partecipare a Miss Italia. I miei rapporti con la moda sono iniziati quando Chico Paladino mi ha lanciato come fotomodella. Ho lavorato con grossi fotografi di fama internazionale. Ho fatto una copertina Vogue con Bruce Weber. Fu a quei tempi che conobbi Eva Riccobono, ogni volta sorridiamo insieme sul destino che ci accomuna”.

Miss Italia come trampolino di lancio, dunque. È il 2001 quando, dopo la scuola, partecipa al concorso di bellezza condotto ai tempi da Fabrizio Frizzi aggiudicandosi il titolo nazionale di Miss Televolto. Poco tempo le basta però per capire che, la moda, non poteva essere il suo pane. “La moda non mi piaceva molto perché da buona siciliana amo mangiare – prosegue -. Sono una buona forchetta e i canoni estetici di questo mondo che sposano uno stile quasi anoressico non facevano per me. Sempre una corsa alla dieta. E questa cosa mi mandava in crisi. Così ho preso una decisione, quella di inseguire la mia passione e di fare l’attrice”.

Una palermitana con il sogno di voler fare l’attrice però incontra sempre un primo ostacolo che si chiama “dialetto”. Un po’ di dizione e qualche anno di vita al Nord hanno ripulito la sua voce da ogni cadenza di sorta. Ma non del tutto “perché quando torno a casa lo riprendo tranquillamente. Non rinnego le mie origini, ho solo fatto di necessità virtù”. Le regole dunque sono regole e Roberta Giarrusso diventa ben presto volto di successo del piccolo schermo. Debutta nella fiction di Canale 5 Carabinieri, poi a ruota in Don Matteo, Il commissario Manara, 7 vite su 2 fino a Squadra Antimafia dove, da brava vedova di un boss, riprende il suo bell’accento.

Famiglia, carriera, ma sempre quella Palermo nel cassetto che ogni tanto le mette addosso tanta nostalgia. “Mi manca il cibo, perché amo mangiare – racconta -. Amo il panino con la ‘meusa’ rigorosamente ‘maritato – con la milza condito con il formaggio ndr -. Ogni volta che torno nella mia città faccio incetta di arancine, di brioche con il gelato, di pasta con le sarde e di ricette. Riccardo, il mio compagno dice di essersi innamorato di me soltanto per come cucino” conclude sorridendo. “Mi mancano mia mamma e il mare che per me è fonte di vita, è ossigeno. Mi manca Mondello, la Mondello delle prime cazzate, dei primi amori. La Mondello che solo un palermitano sa che grande posto può avere nel cuore”.