Stop anche alla macchina organizzativa che prevedeva per l’8 maggio l’avvio della consueta stagione delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa e rinviata al 28 dello stesso mese. Al vaglio le soluzioni da adottare per il concerto di Claudio Baglioni e Cavalleria Rusticana.

Già da inizio marzo era stata sospesa l’attività didattica dell’Accademia del Dramma Antico in accordo alle prime misure restrittive adottate dal governo e alle quali ha fatto seguito il DPCM dell’8 e del 9 marzo costringendo a casa scenografi, sarti, tecnici e attori.

L’ira degli dei per “la più bella delle città greche” sembra aver puntato il Teatro aretuseo già dall’inizio di questo anno. Il 2020 è difatti iniziato con qualche attrito tra la Fondazione Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) e il Parco Archeologico della Neapolis in merito al rinnovo della convenzione che ogni anno permette l’utilizzo del Teatro Greco per la kermesse stagionale e si è poi risolto in un confronto costruttivo per l’interesse comune. In seconda battuta è stata l’emergenza sanitaria, che ha costretto al ricalcolo la programmazione, tenendo col fiato sospeso il più importante evento culturale siracusano e tra i più prestigiosi in Sicilia e in Italia.

Dal 1914 il Teatro Greco di Siracusa è l’emblema della drammaturgia antica su scala nazionale e internazionale con regie di altissimo spessore e la partecipazione di artisti prestigiosi.

Siracusa è il teatro greco e intende proclamarsi capitale mondiale del teatro classico tutto l’anno. A questo scopo e a testimonianza di uno strenuo impegno è stato firmato un protocollo d’intesa tra l’Accademia dell’INDA e l’Assessorato alla Cultura della Città di Siracusa per dedicare in maniera permanente l’Ex-Convento di San Francesco, già sede dell’Accademia, alla tradizione classica.

Non solo cultura, tuttavia. Con circa 140 mila presenze ogni anno il Teatro Greco costituisce per Siracusa un volano economico con un indotto sulla ricettività alberghiera e turistica che si aggira sui 36 milioni di euro.

Sofferta dunque, ma unanime la scelta dell’Amministrazione Comunale, della Fondazione e del Parco archeologico della Neapolis di rinviare per ora il debutto della stagione. Nulla da fare invece per il Festival internazionale del teatro classico dei giovani a Palazzolo Acreide, che a malincuore è stato invece annullato e rinviato all’anno prossimo.

«Stiamo continuando a lavorare affinché la stagione 2020 si realizzi e abbiamo predisposto diverse soluzioni a tutela degli spettatori che hanno già acquistato il biglietto per le date precedenti», dichiara l’Assessore alla Cultura Fabio Granata. È possibile infatti usufruire dello stesso biglietto tra il 28 maggio e il 5 luglio o, senza costi aggiuntivi per la stagione 2021. Opzione meno auspicata quella dei rimborsi, comunque previsti, per non vanificare il lavoro già svolto dai professionisti coinvolti e sostenere la tutela della memoria e del patrimonio artistico.

Altrettanto fiducioso e ottimista è il sindaco e presidente della Fondazione, Francesco Italia, convinto che «l’avvio della stagione non potrà che costituire un notevole segno di ripresa culturale, economica ed emotiva per i siracusani».

È ancora una volta ricca, intensa e raffinatissima la proposta per la stagione 2020 dal tema “Le verità nascoste”, i cui biglietti sono attualmente in vendita. In scena sono previste “Le Baccanti” di Euripide per la regia di Carlus Padrissa, “Ifigenia in Tauride” di Euripide per la regia di Jacopo Gassman, mentre Antonio Calenda è il regista di “Le Nuvole” di Aristofane. Scritto da Franca Valeri è invece lo spettacolo “La Vedova Socrate” con Lella Costa per la regia di Stefania Bonfadelli.

A Siracusa l’accensione delle luci per il momento è solo rimandata. Che sia adesso lo sguardo benevolo delle stesse divinità greche a vegliare sul Teatro Greco e sulle rappresentazioni classiche.