La riforma sui rifiuti è già nel pantano. La seduta di ieri all’Assemblea regionale, durata un minuto e 49 secondi, sarebbe dovuta servire a inaugurare la discussione sul disegno di legge che porta la firma dell’assessore all’Energia, Alberto Pierobon. Ma con 700 emendamenti al testo, presentati entro la scadenza di lunedì scorso alle 12, era pressoché impossibile andare avanti. L’assenza di una maggioranza certa ha convinto la presidente della commissione Ambiente, Giusy Savarino, a chiedere a Gianfranco Micciché di rimandare i lavori a martedì prossimo. Dei vari emendamenti – di cui una quarantina provenienti dal governo, un centinaio dalla maggioranza e tutti gli altri dalle opposizioni – si discuterà durante la commissione di lunedì. Musumeci aveva inoltre invitato i singoli capigruppo a un ‘faccia a faccia’ che si sarebbe dovuto tenere martedì prossimo, prima dell’aula, per discutere insieme del disegno di legge. Ma sia il Pd che il Movimento 5 Stelle non hanno accettato. “Il tentativo del presidente della Regione è tardivo – ha spiegato Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd – per noi la sede naturale del confronto sulle riforme è il parlamento”. Gli ha fatto eco il grillino Francesco Cappello: “Apprezziamo l’invito di Musumeci ma non possiamo che rifiutarlo, visto che tale invito è tardivo, arrivato dopo che il ddl è stato incardinato in aula ed è già scaduto il temine per gli emendamenti. Per noi la sede naturale della discussione resta l’aula, oppure la commissione Ambiente, qualora dovesse essere accolta la nostra proposta di rinvio in commissione del ddl che formalizzeremo nel corso della seduta a sala d’Ercole di martedì”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Rifiuti, la riforma è finita già nel pantano
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