Doveva essere un convegno sui rifiuti, ma l’intervento di Gianfranco Miccichè e Cateno De Luca l’hanno trasformato in un atto d’accusa collettivo contro il governo Musumeci. All’incontro promosso da Raffaele Stancanelli e da Fratelli d’Italia, a Palermo, oltre a tecnici e dirigenti erano presenti il presidente dell’Ars e i sindaci delle Città metropolitane (escluso Pogliese, rappresentato dal suo vice Bonaccorsi).

Miccichè ha ritirato fuori la storia della legge sulla governance, stoppata da palazzo dei Normanni a fine 2019, per effetto dei franchi tiratori: “Il governo spesso fa cose chiuso nella stanza di Palazzo d’Orleans, senza parlare col Parlamento – ha attaccato il presidente dell’Assemblea -. A volte l’abbiamo accettato, altre volte no. Il Parlamento non boicotta e non mette ostacoli. Io ho ricevuto centinaia di sindaci tutti contrari alle proposte di riforma dell’acqua e dei rifiuti: quindi c’è la necessità di trovare un compromesso”. E ancora: “Quella che hanno mandato in Parlamento che legge dei rifiuti è? Ti dice di gestire gli impianti, ma non sappiamo di quali impianti si stia parlando. Quando il presidente lamenta che c’è questa legge in Parlamento da tempo, è un’assurdità. Se avessimo un chiaro piano dei rifiuti potremmo decidere. L’assessore è disponibile a cambiare la legge, sia questa sia quella dell’acqua, però lei stessa dice, ditemi come. E’ la visione che manca”.

Diretto e più duro del solito Cateno De Luca, che sul finale del proprio intervento (guardate il video) ha rischiato la rissa verbale con l’amministratore unico della discarica di Gela, Giovanna Picone: “Nello Musumeci, commissario dell’emergenza rifiuti da febbraio 2018, aveva a disposizione 65 milioni e non ha speso un euro per fare le infrastrutture pubbliche. Questo significa favorire gli affari dei privati. L’ho scritto in un esposto, per cui non temo querele. La settima vasca di Bellolampo è da quattro anni che si attende… Quando si è insediato questo governo c’erano 6 milioni di metri cubi di disponibilità nelle discariche. Ora siamo scesi a meno di 2 milioni. Gela salterà perché tutta la Sicilia verrà a scaricare lì”. Ma non sono mancate le punture anche nei confronti del sindaco Orlando: “Se oggi il sistema in tilt la causa principale è Palermo. Sentire che raggiungeranno l’autosufficienza con la realizzazione della settima vasca di Bellolampo, è una stronzata. Palermo è stata la città più assistita da contributi straordinari della Regione siciliana, mortificando tutti gli altri sindaci”.