La spazzatura ad altezza uomo, dall’Arenella a Bonagia, costringe il sindaco Leoluca Orlando a un atto estremo, dettato dalla disperazione: il rinvio della seconda rata della Tari, che sarà messo a punto oggi dalla giunta e ratificato dal Consiglio comunale, nonostante la contrarietà degli uffici. Riguarda le utenze domestiche e non domestiche (almeno fino al 31 dicembre). Ma non pagare per un servizio non reso, oltre ad essere un’ovvietà, non risolve i problemi. E Palermo, ogni giorno che passa, vede peggiorare la propria situazione. Sui social circolano alcune foto provenienti dalla Zisa, in via Luigi Razza, dove la monnezza arriva al primo piano dei palazzi. In via Palmerino i sacchi hanno creato un lago di percolato. Ma anche in centro la raccolta non funziona e i cumuli di ingombranti, diventati ingestibili, costeggiano i monumenti.

La Rap ha sensibilmente ridotto il numero degli itinerari, dal momento che a Bellolampo non c’è più spazio per abbancare i rifiuti. In questo momento nel piazzale della discarica ci sono circa 38 mila tonnellate di sacchetti di plastica e i mezzi faticano anche a muoversi. L’unico modo per accelerare, da parte della Regione, l’iter autorizzativo per l’ampliamento della sesta vasca, è un’ordinanza contingibile e urgente con cui Orlando dichiarerebbe lo stato d’emergenza. In questo modo la società della nettezza urbana potrebbe riattivare anche l’impianto Tmb mobile, fermo da settimane in attesa del rinnovo dell’autorizzazione. Nel frattempo ha preso a noleggio alcuni mezzi meccanici, per un costo che si aggira dai 15 ai 20 mila euro al giorno, per accelerare la raccolta. L’obiettivo di Norata, presidente di Rap, è ripulire la città entro il giorno dell’Immacolata. Ma con la discarica di Alcamo chiusa viene a mancare l’unico sfogatoio di questa vergogna, e la situazione rischia di protrarsi fino a Natale. Il 21 dicembre scade il bando per il trasporto della monnezza fuori dalla Sicilia. Basterà?

Trizzino (M5s): “Musumeci e Orlando sono inadeguati”

“Rifiuti a Palermo, basta con lo scaricabarile, sport nel quale Musumeci e Orlando non hanno praticamente rivali nel mondo: la palla passi a Roma”. Lo afferma il deputato regionale M5S, Giampiero Trizzino , referente nazionale per le politiche ambientali del Movimento. “Questo venerdì – dice il deputato – insieme ai colleghi Varrica e Randazzo, farò un sopralluogo presso la discarica di Bellolampo, al termine del quale invierò una dettagliata relazione al ministro Costa, per chiedergli di mettere intorno ad un tavolo il Comune di Palermo e la Regione. A breve, sentiremo anche i responsabili dell’impianto palermitano nel corso della audizione, richiesta dalla collega Roberta Schillaci”.

“I palermitani – dice Trizzino – sono arcistufi di essere costretti con preoccupante e vergognosa ripetitività a farsi strada tra cumuli di rifiuti che ormai fanno quasi parte del nostro paesaggio cittadino. Il sindaco e il presidente della Regione – dice il deputato – hanno ormai dato ripetutamente prova della propria inadeguatezza a garantire il diritto alla salute e a risolvere un problema che si ripresenta con costante periodicità: vanno tentate altre strade. Se è vero – prosegue Trizzino – che la Regione si è dimostrata incapace nella programmazione, considerato che a tre anni dall’insediamento, Musumeci non ha ancora presentato un Piano dei rifiuti e quello ufficioso diffuso dai quotidiani di informazione è peggio di uno scarabocchio, è altrettanto vero che il Comune non è stato in grado di fare alcun passo in avanti con la raccolta differenziata, con la conseguenza che la città si ritrova con tonnellate di rifiuti indifferenziati da dovere smaltire ogni giorno. Grazie, si fa per dire, a questa indecorosa condizione, la quinta città d’Italia oggi si trova in cima alla classifica delle peggiori metropoli d’Europa per la gestione dei rifiuti”.

La Fiadel-Cisal: “Non solo Palermo. Sicilia al collasso”

“Il sistema dei rifiuti in Sicilia è prossimo al collasso: non ci sono più discariche, gli impianti pubblici sono pochi, la differenziata non decolla e dei termovalorizzatori neanche l’ombra. Il risultato è che i Comuni sono sommersi dai rifiuti e Palermo è solo il caso più eclatante: la Regione intervenga o ci ritroveremo da qui a breve in una situazione disastrosa”. Lo dice Giuseppe Badagliacca di Fiadel-Cisal. “I Comuni, ma anche le società come Rap, non possono da sole far fronte a un’emergenza che è regionale e ormai drammatica – dice Badagliacca – Né portare i rifiuti fuori dall’Isola può essere una soluzione, visto che i costi manderebbero gambe all’aria i già fragili bilanci degli enti locali. Palermo, Bagheria, Capaci, Casteldaccia, Cinisi sono solo i primi esempi di quello che tra poco toccherà a tutti i territori della Sicilia, il tempo rimasto è pochissimo e dalla Regione arrivano solo pannicelli caldi. Chiediamo l’intervento delle forze parlamentari all’Ars e al Presidente Musumeci una convocazione immediata di tutte le parti in causa, invocando se necessario anche il coinvolgimento del governo nazionale”.