Le strutture private convenzionate ed i laboratori di analisi, dopo tre giorni di sciopero, hanno organizzato un manifestazione di protesta, a Palermo. I rappresentanti delle 1.800 strutture private si sono ritrovati, stamane, davanti alla sede dell’Assessorato regionale alla Salute, in piazza Ottavio Ziino. Sotto accusa «l’atteggiamento dell’assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo, che, in attesa dell’allestimento dei tavoli tecnici intersindacali, da lei stessa annunciati, non ha risposto al nostro appello di organizzare un primo incontro preliminare per provare ad approcciare, insieme, le problematiche che affliggono la nostra categoria», spiega Pietro Miraglia, presidente regionale di Federbiologi SnaBilp, l’organizzazione sindacale dei biologi titolari di laboratori di analisi (sia in forma singola che associata), lamentando «il disagio che attanaglia la branca della patologia clinica».
I privati invocano l’aumento dei fondi messi a disposizione delle strutture territoriali: «Quelli erogati attualmente (282 milioni di euro l’anno) bastano appena a coprire le richieste fino al 20 del mese. Il resto (almeno 60 milioni) dobbiamo metterlo noi di tasca nostra», prosegue Miraglia. Insomma: «Per dieci giorni al mese siamo costretti a lavorare in extra budget il che significa stangare malamente un settore che da solo esegue il 75 per cento delle prestazioni specialistiche e di laboratorio effettuate annualmente su tutta l’isola. Di questo passo centinaia di strutture saranno costrette a chiudere i battenti con il rischio di licenziamenti per almeno 10 mila persone». “Oggi grazie all’assessore Volo 250mila cittadini siciliani non potranno accedere alle prestazioni per essere curati. Volo devi andare a casa, di sanità non ne capisci niente. La sanità siamo noi che garantiamo l’80% delle prestazioni mediche del territorio”, ha urlato al megafono Salvatore Gibiino, segretario nazionale regionale di Sindacato Branca a Vista (SBV).
In piazza c’era pure il Codacons: “La decisione dell’assessore alla Salute di ridurre i fondi della spesa sanitaria regionale 2022 di circa 30 milioni di euro, e quindi di ridurre l’assegnazione dei fondi alle strutture private convenzionate – scrive l’associazione in una nota – avrà, quale conseguenza, quella di allungare le liste d’attesa nella sanità pubblica”. Il Codacons,a margine della manifestazione di oggi, ha annunciato la “Task Force Sanità”, che – spiega Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons – è un pool di avvocati, esperti, medici e medici legali per lottare uniti contro tutti i casi in cui viene negato il diritto alla salute. In Sicilia – conclude Tanasi – il diritto alla salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione italiana, viene molto spesso negato dalle assurde lungaggini della sanità pubblica siciliana. E’ impensabile, infatti, che per esami importanti si debba aspettare molti mesi se non addirittura un anno con evidenti danni esistenziali per i cittadini che necessitano di controlli medici”.
Delle critiche non si cura però Renato Schifani: “L’assessore Volo aveva e ha la mia incondizionata fiducia. La richiesta di dimissioni che arriva da alcuni sindacati dei laboratori di analisi convenzionati è veramente paradossale. L’ho già sentita telefonicamente invitandola ad andare avanti senza alcuna remora. L’assessore ha già individuato e proposto alle organizzazioni sindacali le possibili soluzioni, alcune di pronta realizzazione. A cominciare dall’aumento del budget per il 2023, che comunque era stato programmato in precedenza, e dall’istituzione di un Tavolo tecnico permanente in cui pubblico e privato possano dialogare concretamente. È incredibile che nel momento in cui c’è grandissima disponibilità all’ascolto e vengano prospettate delle soluzioni – aggiunge il governatore – la risposta sia solamente quella di uno stop alle prestazioni che non fanno altro che creare disagi agli utenti, soprattutto ai più fragili. Auspico, pertanto, che si torni al dialogo. La Regione farà tutto quello che è possibile fare”.