Una delle prime strade di cui potrebbe occuparsi l’ingegner Ievolella, anche se a diventare commissario dell’opera aspira pure il governatore Nello Musumeci, è la Ragusa-Catania, che il prossimo 19 dicembre, fra una settimana esatta, dovrebbe tagliare il primo traguardo della sua infausta storia: l’approvazione del Cipe, il comitato interministeriale di programmazione economica. Dopo averla sfilata al gruppo Sarc dei Bonsignore e aver stabilito che l’opera verrà realizzata con fondi pubblici (a carico di Stato e Regione, con l’Anas soggetto attuatore), occorre trovare i soldi. Circa 390 milioni che il vice-ministro Cancelleri ha chiesto in prestito alla Regione – che dovrebbe “ritagliarli” ad altre opere – per poi rimpinguarli con la prossima Legge di Bilancio. Una soluzione su cui l’assessore Marco Falcone appare un po’ tiepido. Ma all’orizzonte non si vedono altre possibilità, se non quella (suggerita, come riporta “La Sicilia”, dal ministro per il Sud Provenzano) di allungare i tempi fino a metà gennaio e provare a recuperare le somme in qualche altro modo. Però, da parte di Cancelleri, non c’è alcun segnale di resa. Tanto che il gruppo all’Ars del Movimento 5 Stelle ha già tessuto pubblicamente le lodi del suo operato e dato appuntamento alla settimana prossima, quando il Ministro sarà lieto di comunicare anche ai sindaci il buon esito dell’operazione.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Riappare il miraggio della Catania-Ragusa
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