“Mettere mano alla pistola? Davvero l’assessore comunale Giusto Catania può permettersi di utilizzare certe espressioni per commentare la presentazione di un ricorso al Tar con il quale Confcommercio si è limitata a esercitare un diritto costituzionalmente garantito a tutti?”. Patrizia Di Dio, presidente della sezione palermitana di Confcommercio, s’indigna di fronte alla reazione dell’assessore comunale Giusto Catania, che non ha preso bene la “promessa” di impugnativa di fronte al Tar dell’ordinanza del sindaco sull’introduzione della Ztl notturna dal 31 gennaio. “E’ questo l’alto senso democratico che pervade l’azione di un assessore in una città come Palermo che troppo spesso ha pianto per ben altri colpi di pistola? – chiede la Di Dio in una nota – Sono esterrefatta come donna, come cittadina e come rappresentante di una importante istituzione che garantisce le imprese del commercio nella quinta città d’Italia. Ritengo chiusa, in attesa di scuse ufficiali, la mia interlocuzione istituzionale con l’assessore alla Mobilità, che con le sue parole si colloca al di fuori dalla dialettica liberale e democratica. Invito il Sindaco e tutta la politica locale a prendere le distanze da Giusto Catania e a interrogarsi sull’adeguatezza dello stesso al ruolo di governo che ricopre”. Poi la Di Dio torna nel merito della questione: Catania “si ostina a volere imporre il proprio punto di vista su un provvedimento che – secondo un recente sondaggio – è stato avversato dall’87% dei palermitani”.