La fatal Palermo non si arrende e non perdona. Repubblica, che due settimane fa ha lanciato il caso, torna su Beatrice Venezi, la consulente del ministro Sangiuliano per la musica classica, e prova a smontare le sue difese. La giovane direttrice, come si ricorderà, è inciampata sul podio della Sinfonica siciliana. Alcuni orchestrali hanno pesantemente criticato la sua direzione, sostenendo che “i gesti non sono coordinati con la partitura” ma lei non si è persa d’animo: “Mi attaccano perché sono una donna e perché sono di destra”, ha replicato. Oggi però, vigilia del secondo concerto al Politeama, Repubblica rincara la dose con un durissimo articolo pubblicato sull’edizione nazionale. Scrive Leonetta Bentivoglio: “E’ davvero in grado di condurre un’orchestra il maestro Beatrice Venezi, ben deciso a farsi chiamare al maschile fin dal Festival di Sanremo del 2021 che lo rivelò al grande pubblico, ammaliato dal suo fisico femminilissimo e dal suo gesto ostentato e marziale?”. Le risposte non tardano ad arrivare. Secondo Rep. l’essere donna non c’entra. “Di direttrici ce ne stanno in giro ormai tante e bravissime anche in posti di potere. Due esempi: Speranza Scappucci si muove nei maggiori teatri del mondo e ha meritato il titolo di ‘Principal guest conductor2 alla Royal Opera House di Londra; l’ucraina Oksana Lyniv si esibisce in luoghi mitici come il festival wagneriano di Bayreuth ed è direttore musicale del Comune di Bologna. Come loro ci sono altre musiciste autentiche ce si fanno amare e rispettare nel pianeta”. Repubblica non si ferma qui. In quanto al suo sentirsi attaccata musicalmente perché esponente della destra meloniana, “di insigni maestri del podio fascisti – continua Leonetta Bentivoglio – ce ne sono stati vari nella storia della musica, campo così ostico nel suo ferreo tecnicismo da prescindere dagli steccati. Herbert von Karajan fu membro del partito nazista, il che non gli impedì di avere trionfi pazzeschi anche dopo la guerra. Un direttore formidabile come il tedesco Christian Thielemann (1959) non ha mai nascosto le sue tendenze di estrema destra. Ma la sua qualità di musicista è così incontrovertibile che la sua fama vola altissima e dall’autunno prenderà il posto di Daniel Barenboim al timone della Staatsoper Unter del Linden di Berlino.
Resta la domanda-chiave, non di ordine politico ma professionale: “Beatrice sa condurre un’orchestra?”. Repubblica lascia la parola agli esperti. “Feroce il commento sulla sua ‘totale assenza di percezione musicale’ espresso dal compositore Franco Piersanti dopo un concerto in Senato. Drastici i critici Angelo Foletto (‘il braccio crea un disegno e la musica ne suona un altro’) e Alessandro Tommasi (‘di fronte a Venezi si ha la sensazione che l’orchestra imposti il pilota automatico e proceda autonomamente’). Attendiamo i suoi sviluppi direttoriali a Palermo e altrove”, conclude Repubblica.