Sulla polemica innescata dal presunto plagio della tesi di specializzazione della ministra Azzolina, si getta a capofitto anche Matteo Renzi. L’ex premier, attraverso i propri canali social, ha condannato la doppia morale del Movimento 5 Stelle. La Azzolina, da poco nominata all’Istruzione al posto del dimissionario Fioramonti, “è stata accusata di plagio per aver citato senza virgolette alcuni testi nel suo lavoro finale alle scuole di specializzazione – ha esordito Renzi – Non so se questa accusa sia vera o falsa. E aggiungo che mi interessa molto di più capire che idee abbia il Paese sul futuro della scuola, non sul passato del ministro. C’è una cosa però che mi sembra molto ingiusta: la doppia morale”. “Molti deputati grillini e il quotidiano Il Fatto Quotidiano attaccarono pesantemente Marianna Madia per una presunta accusa di plagio che una commissione ufficiale – chiamata a verificare – escluse ufficialmente. Per molto meno, insomma, alla Madia fu fatto un processo sui social, sui media, nei talk show”, ha ricordato il senatore.
Intanto la Lega, dopo aver chiesto le dimissioni della ministra, prepara un’interrogazione parlamentare. Ed era stata propria la Azzolina a replicare a muso duro agli attacchi provenienti dal Carroccio: “Non fatevi prendere in giro, non è né una tesi di laurea, né un plagio. Ho sentito tantissime sciocchezze in queste ore, d’altra parte non mi stupisce che Salvini non sappia distinguere una tesi di laurea da una relazione di fine tirocinio Ssis (scuola di specializzazione all’insegnamento secondario). Non ha mai studiato in vita sua e sarebbe strano se le distinguesse”, ha detto la Azzolina, originaria di Siracusa.
La Azzolina, dopo le rivelazione di Repubblica, era subito finita al centro della polemica. A premere, su tutti, l’ex Ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Fare peggio del ministro Fioramonti sembrava impossibile. E invece Azzolina ci stupisce: non solo si schiera contro i precari ma ora scopriamo che copia pure le tesi di laurea. Un ministro così non ha diritto di dare (e fare) lezioni. Roba da matti. Si vergogni e vada a casa”, aveva detto il segretario della Lega. “Un ministro che assume i professori che ha copiato la tesi e un altro ministro indagato (Manfredi, ndr) che ora rappresenta studenti e insegnanti. Penso sia indegno per la scuola italiana, si dimettano subito perché in classe ci devono andare persone preparate e al ministero ancor di più”, ha rincarato Salvini da Novellara, nel tour elettorale in vista delle Regionali in sostegno di Lucia Borgonzoni.
“Quanto riportato dalle colonne di Repubblica – aveva detto la deputata della Lega Giorgia Latini, vicepresidente della Commissione Cultura alla Camera – è gravissimo. Chiederemo al ministro Azzolina di venire subito in Aula a riferire e di rassegnare immediate dimissioni, come già in passato hanno fatto i suoi omologhi in altri Paesi, perché gli italiani e il mondo della scuola meritano rispetto e verità”. La tesi della responsabile dell’Istruzione, su cui ha fatto luce il linguista e critico letterario Massimo Arcangeli, è risultata contenere ampi stralci copiati da fonti non citate. Interi paragrafi presi da manuali specialistici, facendoli sostanzialmente passare per propri.