Serviva una prova documentale che la maggioranza esiste. O meglio: una risposta plateale ai dubbi sollevati da Gaetano Galvagno, qualche giorno fa, in conferenza stampa. E’ arrivata oggi, al chiuso di Palazzo d’Orleans, dove il presidente della Regione Renato Schifani ha incontrato i capigruppo e i presidenti delle commissioni legislative. Per fare quello che nessuno gli aveva chiesto: cioè stimolare i partiti a una maggiore produttività. In realtà il messaggio di Galvagno era rivolto al governo: “Non c’è carne al fuoco”. Forse Schifani avrebbe dovuto convocare gli assessori e dare un nuovo imprinting all’azione dell’esecutivo. Ma niente.
L’appuntamento di questa mattina, che si è svolto nel solito “clima di collaborazione”, come enunciato da più parti, ha solo rinnovato alcune promesse di matrimonio. Schifani, a Live Sicilia, ha spiegato che “si è fatto il punto della situazione” e “si è deciso di vederci una volta al mese per concordare insieme l’avvio e il sostegno dei ddl sia in commissione sia in aula”. L’obiettivo numero uno del governatore è “il ddl sulle province” che “inizia il suo percorso in commissione con l’apertura del termine degli emendamenti anche per approfondire bene il riparto delle funzioni tra la nuova provincia e i comuni di area metropolitana”.
Anche Assenza (FdI), che aveva contestato la fuga in avanti (prima è necessaria l’abrogazione della Legge Delrio) ha fatto buon viso a cattivo gioco. Nel corso del summit sono state rilanciate altre proposte di legge: dai Consorzi di bonifica alla riforma dei Beni culturali, passando dall’introduzione dello psicologo di base (il ddl è già stato esitato in commissione). Una serie di flash che riempiono l’agenda, ma non si sa bene se e quando quaglieranno. Lo riassume benissimo Marianna Caronia, Lega: “Siamo tutti concordi sul fatto che non conta la quantità ma la qualità delle norme””. La lista è lunga, ma nessuno fin qui ci ha messo mano. Prevale la campagna elettorale. E anche questo giochino del vertice a orologeria sembra la classica mossa per prendere tempo e acquetare gli animi in vista del rush finale per le Amministrative.