Lavorano da oltre un anno, ma non hanno visto un euro. Sono gli oltre 4 mila tirocinanti che, nel 2018, hanno risposto all’avviso 22 della Regione e sono stati collocati in varie aziende siciliane che però non pagano. La situazione è stata sollevata più volte all’Ars, attraverso interrogazioni parlamentari. Ma ora a schierarsi è Oreste Lauria, che guida il comitato di protesta per i mancati versamenti: “La gran parte dei tirocinanti – ha detto a Repubblica – non ha ricevuto neppure un centesimo, ad eccezione di una minoranza che ha percepito un primo acconto a fronte dei sei mesi di tirocinio svolto. Ci sentiamo beffati e offesi”.
La misura è stata finanziata con 25 milioni di euro e i tirocinanti avrebbero dovuto percepire 500 euro al mese. Invece siamo fermi al palo – secondo il dipartimento al Lavoro – per la mancata trasmissione di alcuni documenti da parte delle agenzie per il lavoro, ossia gli intermediari che hanno smistato i tirocinanti. E a nulla è servito il richiamo del dirigente Gaetano Sciacca, di un paio di mesi fa. Minacciava il taglio dei finanziamenti se non si fossero adeguate entro 7 giorni. I gruppi sui social sono pieni di commenti: “Mi hanno contattato dalla segreteria regionale – scrive una tirocinante – entro 15 giorni pagheranno, hanno sbloccato il sistema”. Ma regna la diffidenza e qualcuno prepara una class action.
I Siciliani sono tutti uguali?
Da quando sono stato eletto ho deciso di essere al fianco di tutte quelle categorie di…Pubblicato da Nuccio Di Paola su Martedì 10 novembre 2020
A questa notizia ne fa da contraltare un’altra: 34 vincitori di concorso, dopo vent’anni, prenderanno servizio alla Regione. Firmeranno la lettera d’assunzione dell’assessorato ai Beni culturali, dove svolgeranno la mansione di assistente tecnico restauratore (in origine. All’epoca dei fatti, nell’aprile del 2000, l’ex governatore Angelo Capodicasa bandiva l’ultimo maxi concorso, mettendo in palio 97 posti. Giunsero 600 mila domande e passarono anni per scremarle tutte. Poi, nel 2011, subentrò il blocco delle assunzioni. Chi è riuscito a sopravvivere a carte bollate, ricorsi e contro-ricorsi, il 31 marzo prenderà finalmente contezza di aver ottenuto lavoro.