Non c’è pace nel centrodestra. L’equilibrio, già molto precario, è andato in frantumi per il caso Mineo. Le dimissioni dell’ex deputato di Forza Italia dalla segreteria tecnica dell’assessore Bandiera ha lasciato qualche strascico nel rapporto, di per sé molto ondivago, fra il presidente della Regione Nello Musumeci e quello dell’Ars, Gianfranco Micciché. E’ stato proprio Musumeci, attraverso una nota, a invocare l’allontanamento di Mineo. Con un chiaro riferimento ai partiti (Forza Italia in questo caso) e alla selezione dei collaboratori: “Ho richiamato più volte, in passato, gli assessori regionali circa la necessità di vigilare sul personale – interno ed esterno – chiamato a operare negli Uffici di diretta collaborazione – aveva scritto il governatore in una nota -. L’egoismo dei partiti non può e non deve essere premiato a danno della rigorosa selezione, innanzitutto morale, nella scelta dei collaboratori negli uffici pubblici. Sono certo che su questo tema non sarà più necessario un ulteriore mio richiamo al senso di responsabilità di ognuno”. Il messaggio, però, non è stato captato da Edy Bandiera, che a Mineo aveva assegnato le chiavi del suo gabinetto. Tanto che l’ex deputato s’è dimesso volontariamente.