“Le lucciole, che credevamo scomparse, sono tornate”, cantava Pier Paolo Pasolini. Il verso m’è tornato alla mente stamattina dopo la lettura, su Repubblica, di un puntuale articolo di Antonio Fraschilla. Vi si narra non del ritorno delle lucciole ma del rientro in gioco dei camaleonti. Anzi, di quel principe del trasformismo che risponde al nome di Raffaele Lombardo il cui potere, dopo le stressanti disavventure giudiziarie, sembra avere trovato nuovi canali di scorrimento. Grazie alla benevolenza di Nello Musumeci, l’ex presidente della Regione starebbe per piazzare uno dei suoi uomini più fidati, Gaetano Tafuri, a capo dell’Azienda siciliana trasporti. Nulla di male, per carità. Se non fosse che il camaleonte di Grammichele ha già un suo ciambellano ai vertici di Palazzo d’Orleans: è il bullo che siede alla destra di Musumeci. Troppa grazia, Sant’Antonio.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Regione, il ritorno del Gran Camaleonte
-
Articoli Correlati
-
Una sala vuota
per Totò SchillaciL’assessore al Turismo, Elvira Amata, poteva scegliere un decoroso silenzio, invece ha voluto piritolleggiare anche…
-
Calenda paga il conto
pure dell’errore sicilianoBen gli sta, verrebbe da dire. Fino a pochi mesi fa i talk-show lo presentavano…
-
Con Giuli si riapre
la partita del MassimoVai su per la scalinata del Teatro Massimo, attraversi il foyer, ti immergi nella magnificenza…