L’ultimo attacco al reddito di cittadinanza arriva da Matteo Renzi, che prova a destabilizzare Giuseppe Conte e la misura simbolo del Movimento 5 Stelle tirando in ballo un caso tutto siciliano. Quello di Gaetano Scotto, boss dell’Arenella, arrestato nei giorni scorsi. “Il reddito di cittadinanza è un fallimento – ha dichiarato l’ex premier ospite di Porta a Porta – se hai messo soldi per 2,3 milioni di persone e l’1,7% ha trovato lavoro. E oggi Gaetano Scotto, mafioso, è stato interrogato e ha detto che ha il reddito di cittadinanza. Se Conte vuole fare la cura da cavallo” per l’economia “inizi ad abolire il reddito di cittadinanza e metta i soldi per il taglio delle tasse alle aziende” ha spiegato il leader di Italia Viva, che in questi giorni sta anche mettendo appunto una campagna nazionale contro il sussidio.
Scotto, arrestato l’altro ieri con l’accusa di associazione mafiosa, ha dichiarato lui stesso di percepire il reddito durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip. L’inchiesta che lo coinvolge, coordinata dalla dda di Palermo, ha portato in cella otto mafiosi del clan dell’Arenella guidato secondo gli inquirenti proprio da Scotto. Il capomafia, coinvolto nell’indagine sulla strage di Via D’Amelio, era stato scarcerato nel 2016, ma secondo gli investigatori “subito dopo la scarcerazione aveva ripreso il controllo e il recupero del suo ruolo e della sua autorità all’interno di cosa nostra. Inoltre ha il pieno il controllo delle attività economiche, organizza e coordina le attività estorsive, mantiene i rapporti con le altre famiglie mafiose e sostiene i parenti degli affiliati detenuti”. E nonostante ciò becca l’assegno dello Stato. Come un poveri qualunque. Solo che lui non sembrerebbe affatto povero, né meritevole.