“Questo non è il testo, questa è una sintesi di poche pagine, che cosa vi aspettavate?”. La delegazione di Italia viva ha appena preso in contropiede Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri. Il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia si aspettavano se non un via libera, almeno un’indicazione di massima sulle modifiche del Recovery plan sintetizzate in tredici pagine inviate ieri ai partiti. Si sono trovati davanti un muro. “Avrete i dettagli prima del Consiglio dei ministri”, ha provato a replicare Gualtieri, incassando la dura replica: “Abbiamo perso troppo tempo, fateci avere il testo”. “Se avessi portato un documento concreto senza concordare con voi le linee strategiche mi avreste attaccato anche su questo”, si è giustificato il ministro. A un certo punto Davide Faraone, presidente dei senatori di Iv, sbotta: “Da voi arrivano provocazioni politiche, sono indignato da questa riunione, così create le condizioni per la rottura”. Qualcuno sbotta “sull’ennesimo rinvio” voluto da Italia viva. Il capogruppo renziano perde la calma: “Non abbiamo chiesto un rinvio, ma un testo per evitare di avere un emendamento nella notte, siete bugiardi e ipocriti”. Il punto di non ritorno è a un passo. Continua sull’Huffington Post
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Faraone-Gualtieri: parole grosse Governo sempre più allo sfascio
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