Il gup di Palermo, Roberto Riggio, ha assolto il prof. Nino Bevilacqua dall’accusa di truffa. La Procura di Palermo aveva chiesto la condanna a 4 anni. Bevilacqua è stato ordinario all’Università di Palermo dal 2006 al 2017. In contemporanea aveva assunto l’incarico di rappresentante legale in cinque società: questa fattispecie aveva provocato le contestazioni di “assoluta incompatibilità” da parte della Procura. Il doppio incarico, stando alle tesi dell’accusa, avrebbe provocato un danno alle casse universitarie e un profitto illecito per Bevilacqua da 400 mila euro. Ed invece è arrivata l’assoluzione, invocata dal legale della difesa, l’avvocato Giovanni Rizzuti.
Pure la sezione giurisdizionale d’appello della Corte dei conti ha emesso un analogo provvedimento, ribaltando il verdetto del primo grado. Lo scorso luglio Bevilacqua è stato condannato in primo grado dalla Corte dei Conti a versare 200 mila euro dei 399 mila all’inizio contestati per il danno erariale. In sede penale l’ingegnere, che è stato anche presidente dell’autorità portuale, ha spiegato di non avere nascosto i suoi incarichi all’università, ma di avere sempre lavorato alla luce del sole.