L’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e la compagna Elena Pagana, deputata di Attiva Sicilia (ed ex grillina), sono convolati a nozze questa mattina nella chiesa di San Biagio, detta anche chiesa di Sant’Agata alla Fornace, che sorge all’estremità occidentale di piazza Stesicoro, a Catania. La cerimonia è stata celebrata da monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e vicepresidente della Cei, e dal parroco Leone Calambrogio. Gli invitati si sono presentati alla funzione religiosa con la mascherina, come prescritto l’ordinanza anti-Covid. Chi non si era sottoposto a tampone nelle 48 ore precedenti, ha potuto farlo prima di accedere alla cerimonia, grazie a un ambulatorio mobile di un laboratorio privato ‘ingaggiato’ a spese proprie dagli sposi. Razza e Pagana sono già genitori di un bimbo piccolo, Federico, nato nella primavera dell’anno scorso.

Sul fronte della pandemia non è stata una giornata facile per il neo sposo, costretto a parere le critiche del Movimento 5 Stelle: “Le lunghe file per tamponi e vaccini hanno una spiegazione: tra ottobre e novembre, l’assessore regionale della Salute, Razza, con una scelta quantomeno frettolosa, ha imposto alle Asp di ridurre le spese per l’emergenza Covid. Ecco perché oggi, in piena quarta ondata, ci troviamo davanti a scene indegne di una regione civile, con centinaia di auto e ore di attesa per un test o per la vaccinazione, pazienti in quarantena abbandonati, disorganizzazione e personale del tutto insufficiente”. Lo dichiarano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle e membri della commissione Sanità all’Ars, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, Antonio De Luca e Salvo Siragusa.

“C’è stata una furia dei tagli: a fine ottobre le Asp hanno ricevuto una circolare – affermano i deputati – in cui l’assessorato disponeva la drastica riduzione delle spese per l’emergenza Covid. A novembre, un’altra circolare imponeva alle Asp di rimuovere i punti di vaccinazione ospedalieri, che potevano restare attivi solo a discrezione (e a carico) delle stesse aziende sanitarie. Tutte le unità Covid che si occupano del tracciamento sono state depotenziate. Tagli decisi per rimediare ad una gestione precedente poco assennata dei fondi, dove spiccava una spesa eccessiva, rispetto ad altre regioni, evidenziata anche in sede nazionale. Così, la Regione-cicala della prima fase, dopo aver esagerato, si è improvvisamente trasformata nella formica attuale, tagliando i servizi essenziali”.

“Oggi chi vuol fare un tampone o il vaccino – osservano i deputati – deve mettersi in fila per molte ore, senza poter andare in bagno. I siciliani che a migliaia si trovano chiusi in casa in quarantena, sono abbandonati dalle Asp, che non riescono a rispondere a tutte le richieste di assistenza, con un sistema che è andato in tilt a causa del personale sanitario del tutto insufficiente. Una situazione vergognosa che getta nel caos e nello sconforto i cittadini, di fatto abbandonati a se stessi. Non c’è stata la lungimiranza di mantenere il sistema dell’assistenza sanitaria in piena efficienza e pronto a quella che era una prevedibile recrudescenza dei contagi. Oltre che interventi risolutivi, ci aspettiamo che l’assessore Razza fornisca al più presto dettagliate spiegazioni in Aula”, concludono i deputati 5 Stelle.

La risposta dell’assessore Razza era arrivata direttamente da Facebook: “Sono oltre 50mila i siciliani positivi, meno di mille dei quali ricoverati in strutture ospedaliere – dice l’assessore alla Salute -. Accanto ai positivi, come sapete, ci sono un numero ancora maggiore di persone che sono venuti con loro in contatto. Dovremmo essere in parte sollevati dalla circostanza che l’impatto della variante stia facendo emergere in modo significativo tanti casi, che tuttavia presentano una clinicità di basso impatto. Ma sono consapevole che, in Sicilia come in tutte le Regioni italiane, la gestione di decine e decine di migliaia di persone si stia rilevando particolarmente onerosa. Le nuove regole, disposte dal governo nazionale, dovrebbero determinare un sollievo organizzativo nei prossimi giorni. Ma per adesso mi rendo conto che si siano accumulati ritardi nelle comunicazioni e qualche disservizio di troppo. Me ne scuso e posso confermare che già da questa mattina il servizio drive-in per i tamponi è stato più che potenziato, con l’apertura di nuovi centri in tutta la Sicilia. Allo stesso modo le nove Aziende provinciali sono impegnate nel recuperare il ciclo comunicativo, reso più lento anche per effetto dei giorni di festa”.