Sono trascorsi due mesi e mezzo da quando Ruggero Razza, per non creare imbarazzi al governo, aveva scelto di dimettersi in seguito all’avviso di garanzia notificatagli dal Gip di Trapani, in seguito all’inchiesta della Procura sui dati falsi. Le indagini sono ancora in corso, e la posizione di Razza sostanzialmente non è cambiata. Ma il braccio destro di Musumeci, nel frattempo, è stato ri-nominato assessore. E oggi è ricomparso in aula, al cospetto delle opposizioni incarognite (è stata presentata una mozione contro la mala gestio della pandemia: bocciata). Pd e Cinque Stelle avevano richiesto la presenza in aula di Musumeci, rimasto per un paio di mesi assessore ad interim, allo scopo di capire da lui – e non da Razza – l’evolversi della situazione. Ma Musumeci non c’era.

Razza, mostrando grande disponibilità nei confronti di Sala d’Ercole, ha spiegato di aver “apprezzato molto nelle scorse settimane gli interventi di tutte le forze politiche, quelli di segno positivo e anche quelli di segno fortemente negativo. La credibilità della nostra Regione – ha ribadito l’esponente della giunta – è molto chiara alle autorità nazionali competenti e il mio dovere è quello di lavorare con maggiore impegno e, se volete, facendo tesoro di alcuni errori”. L’assessore ha fatto il punto sulla campagna vaccinale, e si è sorbito le critiche – numerose – da parte dell’opposizione. Alcune questioni rimangono aperte: in primis, come denunciato da Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd, “il piano operativo regionale per velocizzare le liste d’attesa e per il recupero delle prestazioni sanitarie rinviate a causa del COVID. Che fine ha fatto?”.

Lupo ha sollecitato sollecitando l’adozione del piano previsto dal DL “Sostegni bis” che destina circa 500 milioni di euro al piano di recupero delle liste d’attesa. “È urgente recuperare il buco nero degli innumerevoli ricoveri e interventi terapeutici rinviati a causa della pandemia. Il gruppo parlamentare – ha aggiunto Lupo – ha votato la mozione parlamentare presentata sul tema della Sanità bocciando la gestione della pandemia dell’assessore Razza e del presidente Musumeci. I dati purtroppo parlano chiaro – ha concluso – la Sicilia è la regione che ha il più alto numero di contagi e i dati peggiori sui vaccini”.

Molto critico il suo compagno di partito, Nello Dipasquale: “Il rifiuto del presidente Musumeci di interagire con il parlamento è inaccettabile, ma ancora più grave è l’arroganza con la quale, a distanza di due mesi dall’inchiesta giudiziaria che aveva decapitato i vertici della sanita siciliana, ha deciso di riconfermare alla guida dell’assessorato il dimissionario assessore Razza senza, per altro, riuscire a metterci la faccia venendo a spiegarlo in aula. Abbiamo assistito a quattro anni di fallimenti della politica sanitaria del governo Musumeci – ha insistito l’ex sindaco di Ragusa -: ospedali senza personale, pronto soccorso senza medici e reparti sguarniti di personale. Per non parlare della cattiva gestione dell’emergenza Covid, con malati lasciati nei corridoi privi di diagnosi adeguate, e a volte rimandati a casa pur se ancora positivi al virus”.

“Mi sarebbe servito un giorno intero per elencare tutte le schifezze fatte nella gestione Covid in Sicilia e delle balle raccontate per nascondere tutto – ha sentenziato Giorgio Pasqua, deputato M5s e membro della commissione Salute -. Ma i siciliani non sono scemi, noi non siamo scemi. Per mesi e mesi abbiamo chiesto chiarezza, verità, e numeri reali sull’emergenza. Da mesi sapevamo quello che poi ha svelato la magistratura! Avete mentito a tutti perfino con le finte dimissioni di Razza e ora, Musumeci, continua a nascondersi dalle sue responsabilità. Tutta la Sicilia non vede l’ora che questa legislatura finisca”.

“Più grande dell’arroganza e del disprezzo di Musumeci per il Parlamento regionale ci sono solo i suoi ripetuti fallimenti. – continuano gli esponenti del Movimento – Anche oggi il presidente della Regione ha avuto l’enorme faccia tosta di non presentarsi all’Ars, mandando in avanscoperta il suo delfino che ha provato a dipingere una sanità che non esiste e che, come dicono le cronache di tutti i giorni, è praticamente al collasso”. “Per rimettere nuovamente in sella Razza dopo i disastri del passato e dopo una pesante inchiesta della magistratura – dicono – non occorreva coraggio, ma faccia tosta e arroganza. Le dimissioni dell’assessore sono state una pantomima. Chissà quali vergogne si celano in quell’assessorato per non consentire ad altri di guidarlo. Queste cose avremmo voluto chiederle a Musumeci, ma il presidente, a cui era rivolta la mozione odierna, ha preferito non presentarsi in aula e rimanere nascosto dentro al suo palazzo dorato. Intanto gli ospedali sono al collasso, a causa della mancata riconversione dei reparti Covid, ma questo, evidentemente, a Musumeci non interessa: è troppo affaccendato a preparare la sua ricandidatura e a trovare nuovi fondi per la sua amatissima Ambelia”.